mercoledì 30 novembre 2011

Weihnachtsmärkte e weekend tedesco per un post a due mani

Siamo mancati un po' dall'ultimo post, ma come lì accennato, per questo weekend ci saremo riuniti per qualche giorno tedesco all'insegna di nuovi sapori, odori e tradizioni.
Aggiungeteci però un po' di problemi di rete che ci hanno tenuti completamente lontani dalla rete e dai vostri blog.
Così siamo stati costretti a scrivere il nostro post a due mani "offline" e farvelo avere solo un po' più tardi.

Come detto ci siamo davvero tuffati in quest'atmosfera natalizia che qui sta avanzando prepotentemente. Il freddo è arrivato veloce, quasi all'improvviso, e le strade offuscate dalla nebbia sono illuminate da pallide lucine natalizie colorate o a intermittenza. Le ghirlande addobbano le porte delle case e tanti piccole casettine di legno affollano le piazze della città e anche dei paesini più piccoli.
Non siamo restati infatti solamente a Mainz, ma abbiamo dedicato un pomeriggio di trasferta in un piccolo paese che costeggia il Reno e nella stupenda Heidelberg che, per quanto abbiamo avuto poco tempo per vederla, ci ha rapito con il suo fascino.



Destreggiandosi tra la folla davanti ai chioschi dei Weihnachtsmärkte si assapora l'aria del Natale. Un'aria natalizia per noi sconosciuta, nuova e molto più forte di quella a cui siamo abituati.
Aromi speziati da ogni angolo della piazza, fumanti tazze di Gluhwein, l'odore dei Lebkuchen e i colori dei dolciumi e dei bastoncini di zucchero. Il profumo delle mandorle che caramellano e si glassano in grandi recipienti e la varietà infinita di gusti.
L'odore ancora più invitante del Bratwurst che sfrigola sulla griglia, incastrato in una panino e riempito di senape. Noi difficilmente siamo riusciti a dire di no. Veramente troppo difficilmente.


Poi numerosissimi oggettini, da comprare per regalare, addobbare o semplicemente sentirsi più vicini a Natale.
Statuine intagliate in legno per il presepe, addobbi per l'albero di natale, fragranze per invadere casa propria coi profumi delle feste. Tutto questo in un clima di festa, tranquillità e convivialità. Una folla sempre numerosa di turisti, e non solo, anche gente del posto che si ritrova lì come da rito per bere o mangiare qualcosa in compagnia e sentirli ridere e parlare, seppur in quella lingua che a noi suona tanto ostica ma sentirsi comunque a proprio agio e a casa.


Sabato mattina abbiamo avuto anche la possibilità di fare un rapido giro tra le bancarelle del mercato di Mainz, tra frutta e verdura, ortaggi e tuberi inconsueti e nuovi. Banchi di uova, pagnotte integrali e dolci, miele e confetture, donne tedesche di campagna che intrecciano fiori e ghirlande.

Non pensate però che non abbiamo mangiato niente in questi giorni anzi, diciamo che ogni occasione era buono per assaggiare qualcosa.
Dall'innamoramento per l'Apfelschorle, all'incontro ravvicinato con un enorme stinco di maiale arrosto, agli appuntamenti furtivi con i Bratwurst e quelli ancora più fugaci, di pochi morsi con gli Schauküsse. Cibi semplici e leccornie da bancarella ma che hanno addolcito il nostro weekend, tra una folata di vento freddo e passeggiate a passo svelto.
A breve però pubblicheremo anche qualcosa che ci siamo preparati, sempre insieme.

Un saluto, mentre vi stiamo scrivendo, ancora tedesco,
Chiara e Marco

venerdì 25 novembre 2011

Pennetta Rosetana cerca Zuccone Piacentino!

Mi faccio desiderare, lo so!
Sono davvero euforica per il successo di questo piccolo-grande blog.
Neanche dieci giorni fa, speravo di raggiungere l'obiettivo dei 50 lettori fissi per Natale, per chiudere l'anno alla grande. Ed invece... a Natale manca ancora un mese ma i 50 li abbiamo già superati!
Grazie a tutti!
Poi c'è da festeggiare il boom di visite degli ultimi giorni (siete così tanti!!!) e naturalmente inaugurare la nostra nuova collaborazione con Verrigni Antico Pastificio Rosetano, un pastificio di Roseto degli Abruzzi (TE) risalente al 1898.
Una pasta di ottima qualità del nostro amato Abruzzo, prodotta con materie prime scelte, tecniche di lavorazione molto antiche e con la particolarità, per alcuni formati, della trafilatura in oro.

Il caro Simone Rugiati, nella puntata dedicata alla nostra regione del suo nuovo programma "Nudo e crudo" su Gambero Rosso, ha fatto tappa in questo antico pastificio. Dopo aver omaggiato gli arrosticini, la lenticchia  di Santo Stefano di Sessanio, il pecorino di Farindola, il brodetto di pesce di Vasto ( e qui ci vorrebbe Danielone che canta "M'agge accattate na bella scafett'...."!) ha preparato un meraviglioso SPAGHETTORO "aje, oje e lazzarette" (trad: aglio, olio e peperoncino!).
A fine puntata mi è scesa una lacrimuccia!

Così ieri sera ho aperto un pacco di Penne al Farro Integrale Bio e ho voluto unire qualche etto d'Abruzzo con un pezzo d'Emilia!



PENNE AL FARRO INTEGRALE CON ZUCCA E CAPRINO
Ingredienti:
200 g di Penne al Farro Integrale Bio, Antico Pastificio Rosetano Verrigni
250 g di zucca piacentina (pulita)
50 g di formaggio di capra stagionato
salvia
uvetta
3-4 castagne già cotte
noce moscata
aglio
olio evo
sale

Preparazione:
Mondare la zucca e tagliarla a dadini. In un saltapasta scaldare un filo d'olio evo con uno spicchio d'aglio e qualche foglia di salvia, aggiungere la zucca e far cuocere a fuoco medio bagnando con qualche mestolo di brodo (o acqua) per aiutare la cottura. Basteranno 10-15 minuti. Cuocere le penne in abbondante acqua salata.
Unire alla zucca le castagne spezzettate, una manciata di uvetta appassita ed una spolverata di noce moscata. Regolare di sale. Aggiungere la pasta e saltare il tutto a fuoco vivo, aiutandosi con un po' d'acqua di cottura.
Cospargere con abbondante caprino grattuggiato
Al posto del formaggio di capra, sarebbe molto meglio una bella grattuggiata di cacio ricotta dell'adorata Anita, meglio conosciuta come lo Smeraldo della Scozia! 



E stasera si parte per Mainz... vado a trovare il brotherino! Quindi aggiornamenti tedeschi questo weekend :)




Chiara   

mercoledì 23 novembre 2011

Piovono crocchette

Scrivo questo post reduce da una giornata ai fornelli. Stanco, un po', ma contento. Secondo me è uno dei modi migliori per trascorrere una giornata. Il Martedì è il mio giorno libero dalle lezioni, quindi tra poco arriverà qualche amico e ho voluto preparare una cena. Un invito a cena vero, come quelli che fanno gli adulti.
Otto ore full-immersion di cucina, in pratica orario d'ufficio.

Ho approfittato del menù di questa sera per proporre anche a voi queste crocchette. Crocchette a colpo sicuro perché oltre ad essere buonissime, il margine di errore è davvero minimo. Ogni volta che le ho fatte, seguendo le giuste dosi, non si corre il rischio di sbagliare nella consistenza o nella panatura.
Sono crocchette speciali anche perché le ho sperimentate in una delle tante cene da Claudia, a Bologna e praticamente passavo più tempo a casa sua che a casa mia. Giornate no-stop di convivenza e di cucine per ritemprare gli animi. Così questa ricetta è sbucata da internet, da qualche parte e l'abbiamo inserita nella nostra "serata crocchette" e hanno conquistato, dal primo morso, il podio.

Sono state anche uno dei tanti protagonisti della mia cena di compleanno con il mio gruppo di amici e così questa sera, anche se io e Claudia siamo praticamente agli antipodi dell'Europa, lei e tutti i miei amici sono a cena da me. Panati e fritti anche loro!
C'è Skype, c'è Facebook, ci sono mille e uno modi per sentirsi e rimanere in contatto: è solo un Erasmus, solo qualche mese (forse più di qualche) e dopo si torna a Bologna per finire l'università, ma gli amici mancano e le mancanze si fanno sentire, sempre.
Vi mando una pioggia, non di quelle che sta distruggendo le città, ma una pioggia di crocchette. Coimbra, Bologna, Edimburgo, Modena, Belo Horizonte, dalla Germania al Brasile, dal Portogallo alla Scozia... ora, piovono crocchette!

CROCCHETTE TONNO E RICOTTA


Ingredienti:
200gr di ricotta
200gr di tonno sgocciolato
50gr di pangrattato
50gr di parmigiano grattugiato
2 uova
sale
prezzemolo
pepe

Preparazione:
Mescolare la ricotta, il tonno sbriciolato e le uova intere in una terrina. Aggiungere sale, pepe e prezzemolo tagliato finemente. Potete arricchire con altre spezie o peperoncino. Aggiungete il pangrattato e il parmigiano. Con in composto formate delle polpettine e impanatele nel pangrattato. Friggete in olio di semi fino a doratura.

Ho accompagnato con una salsa fresca allo zenzero. Tre cucchiai di creme fraiche, tre cucchiai di maionese, un cucchiaino di senape, sale, la buccia di un lime, un pizzico di peperoncino e una 'noce' di zenzero fresco grattuggiato.




Marco

lunedì 21 novembre 2011

7 links-project e 7 piccole soddisfazioni


Dopo una breve consultazione via Skype con mia sorella, ho io il compito di scrivere questo post.
Sabina di Due bionde in cucina ci ha passato il 7-links-project, una 'catena' che sicuramente avrete visto su qualche blog nell'ultimo periodo. Come una staffetta da blogger a blogger, ci si passa il testimone: 7 categorie, 7 post da ripescare, 7 blogger a cui passare la patata 'bollente'.
Io non sto più nella pelle, perché da quando l'ho visto su Jul's Kitchen non vedevo l'ora di venir coinvolti. In realtà non ero affatto sicuro che capitasse, per una serie di motivi. Primo tra tutti che il nostro blog non è giovane, è giovanissimo! Appena due mesi di attività alle spalle, ma che abbiamo cercato di renderla più intensa possibile.
Appena due mesi, ma già iniziavamo a dimenticare qualche post, cosa avessimo scritto e perché proprio quello in quel momento. Eppure rileggendoli tutti ci siamo accorti che ogni post per noi è un pezzetto pur sempre importante di questa piccola esperienza che stiamo vivendo nella blogosfera.
Perché non sono solo ricette e qualche parola, ma anche tutto un mondo fatto di odori, sapori, conoscenze e novità in cui ci siam tuffati a capofitto.
Un'altra cosa bella di questo project, è sicuramente il poter ripescare quello che è stato dimenticato, sorpassato, ignorato.

E così ecco la nostra lista dei 7 link:
Il post più bello: "Lumen accipe et imperti", scones e altre novità
Un post ispirato, una ricetta ispirata. La scoperta per caso di una frase. Ispirato perché parla di lui, Jamie Oliver, per quello che trasmette, per quello che mi insegna. Lumen accipe e la luce c'entra perché per una volta c'era quella giusta. Le foto ne risentono, per una volta... Un post che parla di novità, di cose inaspettate e anche per questo, il più bello.

Il post del quale andiamo più fieri: La torta del trasloco
Le ultime righe del post dicono tutto. Ne vado fiero perché è un dolce progettato, pensato a tavolino tra me e il mio stato d'animo in quel momento. Un progetto in cui tutto ha un significato, è una ricetta 'simbolista'. Ne vado fiero perché è una creazione, ma in realtà andiamo fieri di tutti i post e di tutto il blog.

Il post il cui successo ci ha più stupiti: L'ospite è sacro
Una ricetta piena di idee e un post pieno di Vita. Potevano passare come semplici rotolini di verdura, una foto che per un po' ci ha fatto disperare (ah, come sarebbe tutto più facile con una vera macchina fotografica!) e invece hanno avuto un gran bel successo, tanti commenti uno dopo l'altro e noi, non ci siamo abituati.

Il post che non ha avuto l'attenzione che meritava: Metti che un fico incontri della ricotta
Una breve semplice storiella scritta in un caldo pomeriggio che aveva ancora tutto il profumo dell'estate per raccontare questa ricetta uscita fuori quasi per caso con quello che avevamo in frigo al momento. Gusto e consistenze straordinari, tanto impegno per le foto (che per essere uno dei primi post) e invece non ha detto niente a nessuno, o quasi.

Il post più controverso: Pastinache e così sia
Una ricetta che vuole sperimentare. Pastinache, una zuppa, zenzero, un tripudio di sapori nuovi, strani, diversi e tante sferzate piccanti ad ogni cucchiaiata. Un po' controverso perché parla di nuove tecnologie e una vecchia canzone e per la prima volta parlo di lui e del mio amore.

Il post più popolare: Piccoli passi e chicchi di grano
Il primo post, il nostro timido primo passo ma con una ricetta che ha incassato il maggior numero di visite, una ricetta ricca di elementi come è ricca di messaggi di benvenuto. Perché, il primo amore non si scorda mai.

In realtà non sapevamo bene cosa scegliere per questa categoria. Non sappiamo se c'è stato qualcosa di utile per voi, e soprattutto di solito non insegniamo cose nuove, ma pubblichiamo il nostro modo di usare degli ingredienti o di fare qualche ricetta. Ma credo che questo possa essere un post davvero utile se amate le conserve.


Questi sono i sette link che abbiamo ripescato dall'archivio, sperando così che se qualcuno se li fosse persi, possa ora andarli a ripescare e dargli nuova vita, scoprire nuove ricette. Anche se per noi, questo blog non è solo fatto di ricette. Ma giorno dopo giorno di tante piccole, casomai banali, ma pur sempre soddisfazioni.
Allora ho pensato che, preso da questa mania delle classifiche, potevo scrivere le prime 7 soddisfazioni di questi due mesi che mi vengono per prime in mente.
1. i commenti delle blogger che già da prima seguivi e ammiravi; 2. vedere per la prima volta il blog, ancora vuoto, ma graficamente pronto, vestito come tu sei stato capace di fare; 3. vedere i lettori fissi che crescono; 4. i primi complimenti degli amici, dei visitatori e dei nuovi amici; 5. i primi contest; 6. le prime collaborazioni e vedere una tua ricetta pubblicata su un sito vero; 7. le nuove conoscenze, i fedeli che vengono a trovarti tutti i giorni, che commentano, che lasciano 'cucchiai'.

E ora passo la parola ad altri 7 blogger, alcuni che conosco un po' di più, altri meno, ma a 7 tra i blog che più mi piacciono e per questo ho dovuto estrarre. Sperando che abbiate tempo e voglia di farlo, ora tocca a:
7 links-project o meno, sono blog che vi consiglio di visitare.

Marco   

venerdì 18 novembre 2011

Non prendiamoci sul serio e il pasticcio.

Da Domenica è arrivato il freddo! Ma quello vero. E io, quando fuori è freddo, non ho voglia di fare niente. Soprattutto se fuori c'è la nebbia o il cielo grigio. Né di andare a lezione, né di uscire, solo di restare a casa, dormire fino a tardi e guardare telefilm al computer.
Ma ovviamente nella realtà non è così, in questa settimana si sono alternati giorni di nullafacenza totale a giorni di super impegni. Ieri nullafacenza, oggi super-impegni.
Senza dimenticare che Mercoledì sera ho preparato la bellezza di otto kili di patate al forno. No, non lavoro nella mensa dell'Università.
I miei nuovi amici, con cui spesso organizziamo delle cene, mi hanno ormai eletto a cuoco e io ricopro volentieri l'oneroso compito. E' iniziato tutto una sera in cui ero semplicemente stato invitato ad una cena in studentato, 23 invitati, 1 "cuoco" (non io), la carbonara da preparare.
Un piatto che già se devi prepararlo per 4 persone sei lì col patema d'animo per paura che non venga legato.
Cuoco l'ho scritto tra virgolette, non perché non fosse capace ma perché mai aveva cucinato per così tante persone. Sia chiaro, io neanche.
Un'idea geniale l'ha avuto, montare gli albumi per dare più cremosità al piatto. A posteriori in effetti ha funzionato, il problema era: come montare 18 albumi? Ebbene con la frusta e il mio braccio. Standing ovation per me!
Fatto sta che alla fine ho portato a termine la missione facendo 3kg di pasta alla carbonara in 5 pentole e anche legata, non perfetta ma più che buona.
Vi dirò: cucinare, fare felici 23 persone e passare una cena in compagnia è davvero appagante. Ovviamente, senza prendersi sul serio.

Mercoledì sera stessa cosa, 'solo' 12 persone e 8 kg di patate da sbucciare, tagliare e fare al forno.
8 teglie infornate ad un ritmo martellante e missione compiuta anche questa volta.
Insomma, se l'anno prossimo mi vedete cucinare per una caserma di pompieri nella seconda edizione di MasterChef Italia, beh, non stupitevi... mi sto esercitando! :D

Al contrario vi dicevo, ieri giornata super tranquilla in cui dovevo riprendermi da ieri sera e non solo dalla fatica in cucina.
Quando ho voglia di relax, di non sprecare troppe energie, mi piace mangiare qualcosa di pastoso, cremoso, insomma senza troppi "fronzoli".
Voglia qualcosa di pasticciato, tutto mischiato insieme e che casomai puoi mangiare a cucchiaiate.
Quindi ieri sera per me, pasticcio di pesce!

Trovo che sia anche una pratica ricetta svuota frigo, ti basta avere delle verdure e del pesce, anche surgelato (anzi meglio ancora) con il quale vi ho già raccontato le mie esperienze.

Certo se decidete in anticipo di prepararlo per cena potrete stilare una lista della spesa con criterio, abbinando e sperimentando con i sapori, etc. etc.
Ma io ho mischiato il pesce che avevo: filetti di merluzzo e di salmone, le verdure che avevo in frigo e il risultato è sempre ottimo. Perché è così rilassante mangiarlo ancora caldo, rompere la crosticina che fa la copertura, affondare il cucchiaio nelle patate e poi la freschezza del pesce con le verdure!



PASTICCIO DI PESCE


Ingredienti (per 2 persone):
250gr di pesce pulito e spinato:
 -150gr di merluzzo
 -100gr di salmone
2 carote

1 porro piccolo
1 zucchina
1 pomodoro
1 limone
2 patate medie
formaggio cremoso
prezzemolo
sale
pepe
pangrattato
olio evo
peperoncino (facoltativo)


Preparazione:
Tagliate il pesce a cubetti piccoli, mettetelo in una ciotola. Grattugiate le carote, il porro e la zucchina con la grattugia a grana grossa. Aggiungete la scorza del limone e il succo di metà. Salate e pepate, aggiungete il prezzemolo e se volete anche il peperoncino sminuzzato. Mischiate tutto, per dare ancora più cremosità aggiungete un cucchiaio di formaggio fresco cremoso. Mettete il pasticcio in una teglia adatta per il forno, leggermente unta. Lessate le patate (io, nel microonde) e schiacciatele con una forchetta. Ricoprite la teglia con le patate schiacciate, una spolverata di pangrattato, un pizzico di sale e un filo d'olio. Infornate a 200° per circa 20', con la funzione grill gli ultimi 3'.

Oltre a poter sbizzarrirvi con il tipo di pesce, un tocco in più lo da l'aggiunta dei gamberetti. Potete variare come volete con gli abbinamenti di verdure: piselli, broccoli e spinaci; insomma è un pasticcio e non ci sono regole!



Marco

giovedì 17 novembre 2011

Vicini e torte di benvenuto.

Ieri pomeriggio io e le mie coinquiline abbiamo deciso di fare, finalmente, il giro del palazzo per presentarci ai nuovi vicini. Per questa nuova esperienza in Germania, anche se così breve, non ho scelto lo studentato che per tanti lati sembrava più comodo, ma una casa in condivisione con altri ragazzi, quello che in tedesco chiamano Wohnheimgemeinschaft o più semplicemente WG.
Mi è sempre sembrata una scelta più autentica, più spontanea ma devo dire che ho avuto anche fortuna, perché meglio di così non potevo capitare.
Anche le due ragazze che vivono con me si sono trasferite da questo Ottobre e quindi come da consuetudine dovevamo salutare e presentarci ai nuovi vicini di casa offrendo loro una fetta di torta o un bicchiere di vino.
Purtroppo il giro si è rivelato fallimentare perché c'erano solamente la metà delle famiglie.
Impressioni su questa usanza? Credo che sia una cosa molto carina ed un buon modo per integrarsi. Voglio dire, sono stati tutti davvero molto gentili, ci hanno accolto in casa, offerto qualcosa o regalato una bottiglia di vino o un pacco di biscotti. E' una cosa che si aspettano, ma sembra che gli faccia davvero piacere conoscerti. Ti rassicurano che quando ne avrai bisogno puoi bussare per chiedere le uova, lo zucchero o la farina perché loro faranno lo stesso. Ti chiedono se a casa "klappt alles gut" e se ci stiamo ambientando.
In realtà il nostro reale intento era mettere le mani avanti, avvisarli che Sabato sera daremo una festa in casa nostra ed essendo in tre, gli invitati ammontano a quasi cinquanta. Keine Polizei!

Al piano di sopra abita una famiglia di iraniani, ormai da molti anni in Germania ma ancora molto legati alla loro terra. Lo si sente appena entrati in casa, ci hanno accolto in salotto e anche se l'arredamento era un po' kitsch quello che colpiva, erano i tappeti. Bellissimi tappeti ovunque. In sala c'era un ottimo profumo di spezie, di qualcosa che stava cuocendo e in effetti la signora ci ha confessato che stava cucinando un piatto tipico iraniano, avrebbe voluto farcelo provare ma non era ancora cotto (non vi nascondo quanto mi sia dispiaciuto!). In compenso ci ha offerto degli ottimi biscottini dell'Iran, dolci, croccanti e speziati con uno spiccato aroma di zenzero.

Che non ci fossero tutti i condomini, vi dirò, non ci è dispiaciuto troppo. Abbiamo preparato questa torta, tutti e tre insieme, da una ricetta di una torta di mele modificata da mia madre e qualche mio tocco aggiuntivo e ci sarebbe dispiaciuta non provarla perché l'aspetto era ottimo. Invece così sono avanzate alcune fette per noi!
La torta è semplicissima da fare e davvero potrete crearne tantissime varianti, è ottima per la colazione perché soffice ma potete benissimo portarla dagli amici per un tè o per il fine cena.
Io ho usato le albicocche. Albicocche? A Novembre? direte voi. Ebbene sì, perché sapete che vi dico? Al diavolo la stagionalità!
Non è che posso usare solo zucche e mele... scherzo, ma in casa avevo le albicocche essiccate e la frutta secca mi sembra abbastanza stagionale!


TORTA VARIEGATA ALL'ALBICOCCA

Ingredienti:
2 uova
150gr di zucchero
100gr di burro morbido
300gr di farina
100ml di latte tiepido
lievito per dolci
limone
albicocche essiccate
200gr di marmellata di albicocche
mandorle a fettine

Preparazione:
Sbattete le uova con lo zucchero, aggiungete il burro morbido. Mescolate bene e aggiungete la metà della farina, una bustina di lievito e la buccia grattuggiata di un limone. Versate il latte e il resto della farina. Tagliate a listarelle una manciata di abicocche essiccate, circa 70gr e ammorbiditele con un po' di succo di arancia o un liquore fruttato. Prendete una tortiera ø 26cm imburrata e versatevi poco più della metà dell'impasto. Distribuitevi sopra le albicocche. Scaldate la marmellata per renderla più liquida e distribuitela a cucchiaiate sulla torta. Ricoprite con il resto dell'impasto. Anche se non viene ricoperta totalmente non è un problema, la torta deve appunto risultare variegata. Ricoprite con le mandorle a fettine. Infornate a 180° per 20'-25' facendo la prova stecchino.





Marco   

lunedì 14 novembre 2011

La mia ricetta dell'Amore Vero

Claudia Annie ci ha proprio preso, ed è per quello che mi è piaciuto da subito il nome del suo blog. Le ricette dell'Amore Vero, tutti ne abbiamo, sono sicuro; le ricette che prepariamo con il cuore, che amiamo da quando prendiamo gli ingredienti dal frigo, a quando li mettiamo insieme, a quando li cuociamo. Potreste pensare che a voi capita ogni volta che preparate qualcosa, ma pensateci bene: anche voi ne avete alcune che sono più di tutte le altre, vicine al vostro cuore.
Io questa l'ho sempre fatta per amore, l'ho imparata e l'ho conosciuta per amore.
Una cucina per chi ama, sì, ma questa è una ricetta per chi amo.

Permettetemi di scrivere un post lungo 800km, che da qui a Mainz arrivi fino a Bologna. Perché oggi questo post deve arrivare dritto dritto a te, che stamattina appena avrai un minuto libero, ti connetterai ad internet con il tuo blackberry che non hai ancora imparato bene ad usare, per vedere cosa c'è di nuovo sul blog.
Non deve perdersi per strada, quindi devo buttarlo giù tutto d'un fiato, così come viene.

Beh, ritornando in cucina: diciannovenne appena arrivato per studiare a Bologna non avevo mai sentito parlare di tenerina e vi confesso anche che per me la crema al mascarpone serviva solo per fare il tiramisù. Perché in Abruzzo, il mascarpone non si usa e no, non si trova in tutti i ristoranti come dessert (come invece presto mi sono accorto accade a Bologna e dintorni).
Così decisi che questo dolce, di cui più volte me ne aveva parlato, doveva essere per lui.
Oggi è un nuovo compleanno che passiamo insieme anche se la distanza è più grande che mai e non posso essere lì, in nessun modo se non virtualmente. E non posso prepararti la cena, tanto meno una torta come altrimenti avrei fatto. 
Nessun regalo, se non questo... la tua torta anche se non la puoi assaggiare.
Ricordati però com'era, tutte le volte che insieme l'abbiamo mangiata, ricorda bene il suo sapore, il suo profumo di cioccolato. A me ricorda di te e me.
Ho buttato nell'impasto tutta la nostalgia che ho di te ma l'ho trasformata in qualcosa di dolce perché oggi non voglio farmi vedere triste, c'è da festeggiare. Buon compleanno.

E ora perdonatemi se vi ho condito la colazione con la melassa ma avevo bisogno di fare queste coccole a distanza. Dovevo concedermi un post romantico, oggi.



TENERINA FERRARESE

Ingredienti:
-per la torta:
100gr di cioccolato fondente
100gr di cioccolato al latte
100gr di burro
100gr di zucchero
3 uova
farina
-per la crema al mascarpone:
250gr di mascarpone
2 uova
zucchero

Preparazione:
Sciogliere il cioccolato e il burro a bagnomaria. Montare i tuorli con lo zucchero, quando avrete una crema chiara, unire due cucchiai di farina setacciata. Montare a neve ben ferma gli albumi con un pizzico di sale. Aggiungere alla crema la cioccolata fusa col burro e mescolare bene, quindi incorporare delicatamente le chiare montate.
Versare l'impasto in una tortiera coperta da carta forno. Cuocere in forno preriscaldato a 180° per 20' circa.
Per la crema al mascarpone, montare i tuorli con tre cucchiai di zucchero. Incorporate delicatamente il mascarpone. Montare a neve gli albumi e unirli al composto mescolando adagio, dal basso verso l'alto.



   Marco     

venerdì 11 novembre 2011

Un pioppino tira l'altro

Per alleggerire l'arrivo dell'uggioso Novembre, io ed il mio adorato Coinqui  avevamo progettato una trasferta genovese per il week-end appena passato.
Già immaginavamo di perderci tra caruggi e crêuze, gustandoci dei bei pezzoni di focaccia di Recco. Assaporavo un intenso tour nel mercatino dell'antiquariato a Palazzo Ducale con shopping annesso. Avevamo messo in conto di immergerci un'intera giornata tra le meraviglie dell'Acquario, comprare una tazza e una calamita come souvenir e concludere in bellezza la serata con un bel piatto di autentiche trofie al pesto.
Purtroppo il mal tempo ha pensato di devastare mezza città, dopo aver già messo a dura prova la regione nelle scorse settimane. Vi siamo vicini con il cuore!

Domenica mattina la sveglia non suona, ci alziamo con calma, colazione e tutto relax. Fuori piove, il tempo è grigio e non promette nulla di buono per il pomeriggio. Approfittiamo della giornata casalinga per dedicarci alle piccole cose che nel caos di tutti i giorni restano in disparte...ci godiamo la tranquillità della domenica!
L'ora di pranzo si avvicina e, in una giornata così uggiosa, ci vorrebbe qualcosa di speciale, per coccolarci ulteriormente.
Il giorno prima avevo comprato dei funghi pioppini. Di solito prendo i classici champignon bianchi, ma questi simpatici funghetti mi avevano incuriosito e mi sono lasciata tentare. Vado in perlustrazione nel frigo e tiro fuori un po' di cose...
Decido di impastare: e tagliatelle siano!



TAGLIATELLE CON RAGU' BIANCO E PIOPPINI


Ingredienti (per 2 persone):

-per la pasta:
2 uova (preferisco quelle biologiche)
200 g circa di farina "00" di grano tenero Antigrumi di "Molino Chiavazza"

-per il ragù:
una sovracoscia di pollo
3-4 fette di speck
100 g di funghi pioppini
rosmarino
salvia
aglio
olio
vino bianco (io uso il Martini bianco!)

Preparazione:
Per la pasta all'uovo, di regola, si calcola un uovo e 100 g di farina a persona.
Rompere le uova in una terrina, aggiungere la farina Antigrumi di "Molino Chiavazza" ed impastare con le mani. Se la pasta risulta un po' appiccicosa, aggiungere ancora un po di farina ed amalgamare il tutto. Rovesciare l'impasto su una superficie infarinata e lavorarla per bene con le mani, finchè non risulterà ben liscia. Per comodità dividere la palla in due parti ed iniziare a tirare la sfoglia con la macchina (per i più fortunati!), partendo dallo spessore massimo, per quattro o cinque volte. Quindi, ad ogni successivo passaggio, ridurre lo spessore fino ad ottenere una sfoglia liscia e sottile.
E' arrivato il momento delle tagliatelle!
Allargarle bene passandoci in mezzo le dita infarinate.

In un capiente saltapasta, soffriggere l'aglio con rosmarino e salvia. Aggiungere il pollo a piccoli pezzettini (la sovracoscia è più saporita e tenera), lo speck e far rosolare. Sfumare con il vino bianco (preferisco il Martini, ha un retrogusto più dolce) ed unire i funghi pioppini.
Intanto l'acqua bolle, buttare la pasta mentre il "ragù" cuoce a fuoco vivace. Regolare di sale.
La pasta fresca cuoce in pochissimi minuti.
Scolare
e unirla al condimento, aggiungendo un mestolo di acqua di cottura della pasta. Aiuterà a mantecare il tutto, creando una fantastica cremina.

Nel piatto e...Voilà!
Chiara

mercoledì 9 novembre 2011

Adesso tocca a me

In queste ultime settimane impazza su tutti i blog di cucina la zucco-mania. Ovunque ricette di zucca, sicuramente il periodo e tanti i contest dedicati a questo ortaggio, dal sapore antico e dolciastro. Dai colori più svariati e adattato a preparazioni classiche e antiche. A dirvela tutta, non l'ho mai usata tantissimo, comunque per preparazioni abbastanza semplici come primi o risotti, ma in questi giorni ne sto scoprendo di tutti i sapori!

Oggi poi non potevo non cucinare qualcosa per il blog, il tempo me lo permette perché sono abbastanza libero dalle lezioni, fuori è arrivato il freddo e non ho intenzione di uscire ancora e poi il nostro blog oggi compie due mesi. Non sono tanti, ma per noi è stato bello passare davanti allo schermo a scrivere ricette, a fotografare (che non sempre è stato così facile) e conoscere tanti nuovi modi di intendere la cucina grazie a voi che ci leggete e vi fate leggere.
Insomma due mesi fa siamo entrati in questo mondo e c'è ancora molta calca all'entrata ma qualche passo verso l'ingresso l'abbiamo fatto e tante piccole soddisfazioni.
Sono un po' di giorni che il blog ha rallentato la sua corsa, poche visite al giorno, ma nonostante questo abbiamo sempre tanti commenti e nuovi lettori che ci seguono.

Questa mia ricetta con la zucca, proprio mia non è. Nostra madre la prepara sempre molto spesso e volentieri. Tant'è che spesso, ci viene proposta così tanto spesso che non ne possiamo più. Ma adesso per ovvi motivi è un bel po' che non la mangiavo e quindi ho deciso di farla da me e naturalmente a modo mio!
La ricetta 'originale' prevede le orecchiette che, purtroppo, qui non ho trovato. Ero andato un attimo in tilt ma poi mi sono fatto convincere da un pacco di Spätzle freschi, un formato di pasta all'uovo molto piccolo tipico della Germania meridionale ma chi di voi viene o è stato in Sud Tirolo conoscerà.
Così sono tornato subito a casa e mi sono messo ai fornelli mentre tutto stava cuocendo si è proposto il grande dilemma: la presentazione. E fu così che mi sono messo in mente di andare presto perlomeno ad Ikea, anche se Sabato (se riesco a svegliarmi) ho tutta la buona intenzione di andare al mercato delle pulci di Francoforte e così vedrò di comprare piatti e piattini che come potete immaginare scarseggiano nella casa di tre studenti.

SPÄTZLE CON CREMA DI ZUCCA AROMATICA E CECI

Ingredienti (per 2-3 persone):
250gr di Spätzle freschi (o orecchiette)
200gr di zucca Hokkaido
100gr di ceci cotti
rosmarino
burro
zenzero fresco
pepe
aglio
cipolla
parmigiano grattuggiato

Preparazione:
Pulite e tagliate la zucca a cubetti. Mettete in una pentola con una cipolla tagliata in due, un piccolo pezzo di zenzero sfresco sbucciato e qualche ago di rosmarino. Aggiungete acqua fino a ricoprire la zucca e salate. Fate cuocere finché la zucca non sarà tenera.
In una casseruola fate sciogliere una noce di burro con uno spicchio d'aglio e un rametto di rosmarino, fate insaporire il burro e poi togliete aglio e rosmarino. Aggiungete i ceci con un po' d'acqua della zucca. Io ho aggiunto anche un cucchiaio di passata di pomodoro.
Quando la zucca sarà tenera, scolatela e frullate la zucca e la cipolla con il minipimer. Aggiungetevi anche mezzo spicchio d'aglio che avete rosolato nel burro, una manciata di parmigiano, sale e pepe.
Fate cuocere di Spätzle, scolateli e fateli saltare con i ceci e un cucchiaio di salsa di zucca.
Il resto della crema aggiungetela direttamente sul piatto.

Marco     


Ne aprofitto per partecipare anche al contest: Con un po' di zucca!

 http://farinalievitoefantasia.blogspot.com/2011/10/contest-ballarini-con-un-po-di-zucca.html

martedì 8 novembre 2011

Chi dorme non piglia pesci

Chi dorme non piglia pesci, ma state sicuri che se non sapete la lingua anche. O almeno non 'piglierete' quello giusto.
Ebbene sì, questa è una storia di fregature... cioè, così sarebbe potuta andare!
Tutti quanti avrete ormai appurato che sono in Germania, sarete a conoscenza del mio amore per i supermercati qui. Ma "ogni rosa ha le sue spine"... infatti il mio tedesco non è ancora perfetto e sapete ogni tanto faccio fatica a capire di cosa si tratta.

Con il pesce soprattutto ho avuto qualche problema, ma bisogna imparare dagli sbagli, e sto imparando.
Qui purtroppo il banco del pesce è solamente un lontano ricordo e si va di pratico pesce surgelato. Che sinceramente a me non fa poi schifo, non si deve pulire e poi anche a Bologna, pesce fresco anche al banco era difficile trovarne ad un prezzo che uno studente fuori-sede possa permettersi.
Vi chiederete qual è allora il problema?! Beh, io non so i nomi dei pesci in tedesco e non avevo il mio pratico vocabolario tascabile sottomano. Dalle confezioni sembrano tutti uguali, c'è l'immagine del filetto pulito, bianco e non del pesce 'vero' e una lunga scritta che puntualmente finisce con -fisch.

La prima volta, ahimè, ne ho pagato le conseguenze. Pensavo ad una cena veloce e assolutamente non da gourmet, ma il banco surgelati offriva poco essendo quasi ora di chiusura. Così per non prendere un bustone da un kg di filetti di merluzzo, ho scelto un pacchetto da 400gr di filetti -più di uno ovviamente- di (pesce a caso) impanati, abbandonando completamente l'idea del cibo sano. Per lo meno, io questo pensavo.
Tornato a casa, apro la confezione e trovo un filetto da 400gr di pesce a caso e non impanato. Ma ricoperto solo nella parte superiore di simil-pangrattato e erbette (che qui sono ovunque). Tuttavia non sono sicuro sulla copertura. Beh, mi rimane molto difficile anche spiegarvelo. Fatto sta, che l'ho fatto cuocere in forno come recitava la confezione e non è stato proprio il massimo della cena.

Ritento nuovamente pochi giorni fa con il pesce, questa volta quasi certo di aver beccato il merluzzo, o il persico. Dalla confezione sembrava un pesce normale. Stavolta non era né impanato, né ricoperto.
Torno a casa e questa volta era... sogliola! Filetti di sogliola. Poteva andarmi decisamente peggio.
Fatto sta che la sogliola sono sempre stato abituato a mangiarla, comprate alle bancarelle dei pescatori, cotta solo in acqua e olio. Però questa volta dovevo dargli carattere, dubito il sapore fosse quello di 'appena pescato a 50 metri da casa tua'.
Così è nata questa ricetta, veramente veloce da preparare e potreste benissimo esportarla con merluzzo o persico. Io l'ho accompagnata con delle patate rustiche alla paprika.



FILETTO DI SOGLIOLA IMPANATO ALL'AVENA

Ingredienti:
2 filetti di sogliola puliti
olio
paprika dolce
curry
fiocchi d'avena
sale
2 patate medie

Preparazione:
Asciugate i due filetti di sogliola con la carta da cucina. Versatevi un filo d'olio da entrambi i lati e ungeteli bene con le mani. Spolverate con paprika e curry e distribuiteli sempre con le mani da entrambi i lati. Devono insaporirsi bene. Impanare i filetti nei fiocchi d'avena leggermente salati. (come se fosse una cotoletta).
Ungete ancora un po' se ce n'è bisogno. Con le mani ancora unte tamponate sulla panatura per farla aderire.
Le patate le ho fatte cuocere prima nel microonde. Vi spiego come:

Lavate bene le patate e con una forchetta bucherellate la buccia. Senza sbucciarle né asciugarle avvolgetele singolarmente in un foglio di carta da cucina. Mettetele nel forno a microonde per circa 5-7' a media potenza. Ovviamente così non saranno del tutto cotte. Tagliatele a spicchi, io non le ho spellate.
Mettete su una teglia coperta di carta da forno, il pesce impanato e le patate tagliate a spicchi. Sulle patate versate un filo d'olio, paprika, sale e mischiate bene. Cuocete in forno finché le patate e il pesce non siano cotti. Impostate la funzione grill per gli ultimi minuti di cottura.
 


Marco       

giovedì 3 novembre 2011

L'ospite è sacro

Sono ormai tre anni che sono ospite in questa città.
Non è sempre facile come sembra trasferirsi in un nuovo posto, anzi forse non lo è mai.
La distanza chilometrica in questi casi non è così determinante, ambientarsi è sempre dura. Anche quando è frutto di una scelta da tanto sperata, com'è stato per me.
Ho raggiunto l'Emilia per l'università, ma in realtà sono quì per amore, solo per AMORE!
Ero prontissima a mettermi in gioco: lasciare famiglia e amici, la mia cittadina dove ho sempre vissuto e il mio mare per ricominciare in una nuova città che avevo visto appena 4 o 5 volte (e distante dal mare ben 150km!) e finalmente condividere la mia quotidianità con il mio adorato Coinqui.
Ero euforica e lo sono ancora. Non tornerei mai e poi mai indietro ma vi assicuro che non è stato tutto "rose e fiori".
In fondo, con  quattro ore e poco più di treno ero di nuovo lì, dove sono sempre stata. Potevo tornarci tutte le volte che volevo, nessuno mi fermava. Ma quando sei lontana sono le piccole cose di tutti i giorni che ti mancano, anche quelle che ti hanno sempre dato fastidio e che ora invece inizi ad apprezzare.
I primi mesi sono stati duri. Poi ho iniziato a scoprire nuove strade, nuovi luoghi, nuovi visi e nuovi modi di fare e a farli, pian piano, diventare miei. Tutto diventa più familiare.
Vorrei capirci di più quando assisto a discussioni sui massimi sistemi in dialetto locale, deobbò!
Mi piacerebbe trovare un po' più di scioltezza nelle persone che incontro ogni giorno: cortesi e disponibili ma seri e formali!
Ah, se Reggio Emilia avesse il mare!!!
Vivendo qui mi sono accorta che si è sempre un po' ospiti. Ovunque mi sia capitato di andare -sia stato un viaggio, una vacanza, una visita di passaggio, un soggiorno di qualche mese o di qualche anno- ho preso un qualcosina di quei posti e c'ho lasciato un pezzetto di cuore.
E quì a Reggio c'è tanto da scoprire, non solo dai reggiani ma dai tantissimi ospiti di mezza Italia e mezzo mondo che l'hanno scelta- volenti o nolenti- come me!


Ora però pensiamo alla cena!
Non voglio la solita carne o una tristissima insalata. Vorrei qualcosa di sfizioso e veloce.
Ho la FARINA di CECI del Molino Chiavazza, un po' di verdure, questa pasta di sesamo...Vediamo un po', magari qualcosa in onore dei variegati concittadini di questa città...

ROTOLINI DI CECI CON VERDURE E SALSA TAHIN

Ingredienti
-per le crêpes: 
2 uova
1 bicchiere di latte
(ho aggiunto anche un cucchiaio di Farina&Lievito "Molino Chiavazza" per dare più volume)
una decina di semi di cumino


-per il ripieno:
1 cipolla rossa di Tropea
1 melanzana nera originaria dell'India
2 peperoni (rosso e giallo) originari del Sud America
2-3 zucchine originarie del Centro America
prezzemolo


-per la salsa tahin:
170 ml di yogurt greco
30 ml di pasta di sesamo
2 cucchiai di succo di limone
60 ml di acqua
prezzemolo
aglio
sale


Preparazione:
In un'ampia terrina
sbattere le uova con un pizzico di sale, aggiungere delicatamente il latte e la farina e mescolare evitando che si creino grumi. Il composto dovrà risultare non troppo liquido e ben amalgamato.
Tostate i semi di cumino
, tritateli con un pestello e unite la polvere al composto.
Scaldare una padella
antiaderente per crêpes, ungendola leggermente. Un mestolo di composto e in pochi minuti la vostra crêpe è pronta.

Lavate e mondate le verdure. Tagliate la cipolla, i peperoni e le zucchine a fettine, la melanzana a dadini e saltatele a fuoco vivo con un filo d'olio, rispettando i vari tempi di cottura: prima cipolla e peperoni e poi zucchine e melanzana. Salate e aggiungete solo alla fine il prezzemolo tritato.

In una ciotola mescolate lo yogurt, con la pasta di sesamo (non esagerate, è davvero saporita), l'acqua e il succo di limone. Regolate di sale e a piacere aggiungete prezzemolo e aglio tritati molto finemente.

E' il momento di assemblare il tutto: spalmate della salsa sulle
crêpes, unite le verdure, arrotolate e...buon appetito!




Per la serie "Non si vive di sola cucina",  date un'occhiata alla Campagna per i diritti di cittadinanza L'ITALIA SONO ANCH'IO.
Chiara  

mercoledì 2 novembre 2011

Perché non c'è due senza tre...

Dopo una lunga assenza sono tornato. Forse non è stata così lunga ma per me sì, questi giorni sembrano non passare mai.
Purtroppo una brutta notizia sabato ha distrutto il mio umore, a completare il tutto internet per parecchi giorni non ha funzionato. Quindi sono stato isolato dal mio e dai vostri blog per un po'.
Cercherò di recuperare più che posso. Anche perché ho veramente bisogno di pensare ad altro!
Ci sono anche le lezioni che mi tengono abbastanza impegnato. Mi ritrovo sempre con del lavoro da fare a casa, che seppur all'inizio sembra poco, poi è difficile da smaltire essendo in tedesco... vado a rallenty.
Quindi mi manca tutto quel tempo che avevo le prime settimane che mi permetteva di vivere tra la cucina e il supermercato!
Ho visto che questo Halloween per voi blogger è stato molto produttivo, ma io non ero proprio in vena di mettermi a pasticciare in tema streghe e fantasmi, inoltre non è una festa per la quale impazzisco. Presto passerò a leggere anche i post in arretrato :)

Cercherò di scacciare via presto questo umore rasoterra ma questa ricetta diciamo che nasce proprio da questo. Infatti i biscotti sono proprio quello di cui ho bisogno quando sono giù.
Preparatemi una tazza di tè caldo o una di cioccolata fumante e i biscotti, tanti biscotti, che puoi mangiarne uno dopo l'altro senza star a pensare a quanti ne hai già fatti fuori. Beh, è un buon rifugio.
E così questa ricetta sicuramente piacerà a Daniela che qualche post fa non sapeva cosa inzuppare nella sua cioccolata calda, perché da sola non basta e poi l'estate è ancora lontana, bisognerà pur ingannare il tempo!
Una disperata richiesta di aiuto per la sua confort-merenda!

Così mi sono messo a preparare questi biscotti e infatti ne sono usciti un bel po' che quasi quasi non mi durano solo un pomeriggio :)
Inoltre ho pensato a tre variazioni sul tema, partendo dalla ricetta base 'neutra'. Arancia, cocco e vaniglia per i miei biscotti trigusto ed ecco aggiunto l'effetto sorpresa, a che gusto sarà il prossimo? Ma sono ovviamente solo delle idee, potete benissimo prepararli neutri oppure inventare voi il vostro gusto.


BISCOTTI ALLO YOGURT

Ingredienti:
300 gr di farina
100 gr di burro
120 gr di zucchero
1 tuorlo
lievito
yogurt
arancia bio
vaniglia
farina di cocco

Preparazione:
Lavorate il burro con lo zucchero. Aggiungete un tuorlo (conservate l'albume), un vasetto di yogurt bianco intero da 125gr, la farina e mezza bustina di lievito per dolci e impastate bene.
Dividete l'impasto in tre parti (verranno circa tre impasti da 200gr) e aggiungete gli aromi: rispettivamente in uno la buccia grattuggiata di un'arancia bio, nell'altro i semi di mezzo bacello di vaniglia e nel terzo un cucchiaio abbondante di farina di cocco. Con l'aggiunta della farina di cocco l'impasto potrebbe venire troppo denso rispetto agli altri, non è un problema ma potete comunque aggiungere un po' di latte. Incorporate bene gli aromi impastando sul piano infarinato leggermente. L'impasto deve mantenere sempre una consistenza morbida e non secca.
Fate riposare l'impasto in frigo per 30'. Togliete dal frigo e formate delle piccole palline con le mani e disponetele su una teglia coperta di carta da forno. Non disponete i biscotti troppo vicini.Con i denti di una forchetta, bagnata di albume d'uovo leggermente sbattuto, fate una lieve pressione sui biscotti in modo da striarli.
Cuocete in forno per 15' a 180°.



Marco        
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