mercoledì 30 maggio 2012

Non fiori ma... pasticcini!

Credevate vi avessi abbandonato, eh?!? E invece... eccomi qua!
Effettivamente sono mesi che trascuro il nostro adorato blog che nonostante tutto, grazie ai grandi sforzi e al costante impegno di Marco, ci dà sempre più soddisfazioni!
Prima era la tesi, ora i vari impegni, arrivo alla sera sempre poco vitale.

Ma ora bando alle ciance e alle giustificazioni, arriviamo al sodo!
Vi scrivo mentre viaggio in treno, non su di un treno qualunque… sono su Italo! Il mio primo viaggio con la concorrenza dopo aver viaggiato per anni con Trenitalia, subito ritardi su ritardi, disguidi, viaggi in piedi in vagoni stracolmi, maleodoranti e surriscaldati.
Vi sembro ipercritica?! Beh non credo, è solo la pura realtà (con una buona dose di polemica che, per chi mi conosce, non manca mai!) e finalmente ora c’è di meglio!
Sto andando a Roma perché, tra poche ore, si laurea la mia amica Daniela alias Füresta e non potevo certo mancare!
Questo post è dedicato a lei e alla sue esplicita richiesta, da golosa incurabile, di risparmiare lo sterminio di rose, gigli e tulipani dirottando le donazione all’innalzamento del suo tasso glicemico: non fiori ma pasticcini!

E non c'è niente di più indicato di qualche quadrozzo ciocco-cocco per dare la giusta carica prima della discussione.

Io e Für ci siamo conosciute tra i banchi di scuola, precisamente in prima elementare. Un secolo fa anzi, che dico, un millennio fa.
Era magra, sempre sorridente e alla mano, pronta ad esibire l'eccessiva flessibilità delle sue ginocchia o lo strano movimento delle ossa del metacarpo. Pur abitando a pochi passi da scuola, arrivava sempre per ultima in classe e, già dalle scuole medie, il suo grande tormento era l'eccessivo volume della sua crimiera di capelli. 

Il suo punto debole? La Nutella e la cioccolata in genere!
Dopo le medie ci siamo perse un po' di vista... scuole diverse, amici diversi e pur vivendo poco distanti l'una da l'altra, son passati anni e anni senza vederci.
Qualche tempo fa, grazie a Facebook - a proposito lo sapete che ora Una cucina per Chiama è anche su Facebook?- ci siamo risentite, riviste e nonostante fossero passati più di dieci anni da quella mitica ed ultima estate passate insieme prima del liceo, sembrava che il tempo si fosse fermato. Siamo sicuramente cambiate entrambe, siamo cresciute (e per fortuna!) ma quel legame che c'era allora non si è perso, anzi.
Siamo sempre le due amichette delle elememtari.
É bello averla ritrovata e sono contenta di condividere questo "sudato e travagliato traguardo" con lei!
Ebbbrava
Für!



LAMINGTON AL COCCO

Ingredienti:

- per la base:
2 uova grandi
100 gr di zucchero
150 gr di farina
125 gr di burro morbido
2 cucchiai di cacao amaro
2 cucchiai di latte
1 cucchiaino di lievito per dolci

- per la glassa:
100 gr di cioccolato fondente
30 gr di burro
60 ml d'acqua
100 gr di zucchero a velo
100 gr di farina di cocco

Preparazione:
In una ciotola capiente montare le uova con lo zucchero, aggiungendo man mano il burro ammorbidito, la farina, il cacao, il latte ed infine il lievito. L'impasto risulterà denso e cremoso. Infornare, in una teglia quadrata di 20 cm per lato, a 180° per circa 20 minuti. Lasciar raffreddare e tagliare a dadini.
In un pentolino unire il cioccolato sciolto, con il burro fuso, l'acqua e lasciar intiepidire. Unire lo zucchero a velo setacciato, evitando i grumi.
Passare i quadratini nella glassa e poi nella farina di cocco. Lasciar asciugare su una griglia.



                                                                                                          Chiara

venerdì 25 maggio 2012

Torniamo subito dopo la pubblicità.

Esattamente. Oggi facciamo un po' di pubblicità.
Un po' diversa però. Essendo Venerdì, ed essendo ormai dipendente da twitter non potevo resistere alla tentazione di portare almeno una volta (o forse di più, chi lo sa) anche sul blog la tradizione del #FF. Ovvero FollowFriday. Ovvero su twitter si usa segnalare, di Venerdì appunto, le persone che secondo te vale la pena seguire.
Io voglio allora approfittarne per segnalarvi a tutti il blog di Matteo, sarebbe a dire, nientepopodimeno che, BurgerManiac.
Cos'è? E' un blog di cucina? Non proprio.
E' una guida Michelin? Non proprio, ma quasi.
E' l'unico, inimitabile blog sui burger. Recensisce panini, esatto.
Lui è quello originale. Diffidate dalle imitazioni.
Passa da McDonald's, a Burger King, alla nuovissima paninoteca di Milano, alla Bagel Factory senza perdersi neanche una fettina di bacon. Indovinate un po', nonostante questo pensa meno di 130kg!
Ok, ora tutti direte: "Ma McDonald's fa schifo, io non ci mangio, chissà che c'è nei panini!"
Avete ragione, neanche io ci mangio quasi mai. Ora però non venite a dirmi che non vi piace fare le porcherie nei fast-food e che riuscite a resistere alla tentazione degli esaltatori di gusto se una volta per sbaglio ci andate.
Va bene, qualcuno ancora starà dicendo: "Assolutamente no, io non ci vado mai. Preferisco cucinare sempre con cibi genuini"
Così sono arrivato io a non lasciar più spazio a ulteriori commenti.
Tra poco vi presenteremo Burger Maniac, il panino dedicato a matteowolk e al suo nasino a punta.
Fatto completamente con ingredienti freschi, presi al supermercato in cui fate la spesa tutti i giorni.
Questa sfida è nata per caso su twitter, dopo che entrambi abbiamo scoperto i rispettivi blog e ho così deciso di dar vita a un panino totalmente personalizzato e che se McDonald me lo copia ho già fatto scrivere la lettera dall'avvocato.

Visto che all'inizio ho parlato di pubblicità voglio aprire una piccola parentesi che c'entra poco con quanto detto finora. Faccio una premessa, anche noi abbiamo delle collaborazioni e il logo della ditta compare nella barra laterale.
Ultimamente però, ogni blog in cui vai, anche nei meno "famosi" vedi più sponsor che ricette. C'è più pubblicità qui che su Canale5 durante i film in prima serata. Non sto dicendo che tutti i blog che hanno qualche collaborazione non fanno altro che fare pubblicità, anzi, e ripeto, anche noi ne abbiamo ben quattro. La trovo una cosa però un po' ridondante che fa perdere totalmente credibilità alla ricetta e a quanto leggo scritto. Forse è una cosa che penso solo io, nessun problema. Però credo che non chiederò più collaborazioni con altri marchi, se non continuare con quelle che ho già e casomai approfittarne in futuro per qualche contest, che reputo infatti il terreno ideale per mostrare le collaborazioni.
Chiudo questa parentesi facendo un breve plauso a Sabina di Due bionde in cucina che non ha mai fatto pubblicità a nessuna grande marca ed ha comunque un blog fantastico e super seguito, come merita lei con la sua semplicità e la sua ottima cucina.

Ora però basta con le polemiche che non siamo mica all'Arena di Giletti e torniamo a parlare dell'esclusivissimo Burger Maniac, in pratica un hamburger da red carpet!
"Burger Maniac è il nuovo regno del piacere dove le kalorie vi aggrediranno fin dal primo click e dove la bava sgorgherà ad ogni post" così recita il sottotitolo del blog.
Ecco come io ho parafrasato: focaccia all'olio d'oliva, insalata, morbida cipolla bianca, crudo di Parma croccante, salsa yogurt Special, hamburger, formaggio e salsa ai funghi.
Se volete continuare a mangiare torte di mele, fate pure :)



BURGER MANIAC

Ingredienti:
- per l'hamburger:
500gr di macinato misto
uovo
mollica di pane raffermo
latte
senape
noce moscata
sale

insalata iceberg
cipolla bianca
prosciutto crudo di Parma
yogurt
limone
maionese
aglio
semi di senape
funghi prataioli
prezzemolo
formaggio Edamer
focaccina tonda all'olio

Preparazione:
Facciamo un po' di chiarezza. Con le dosi di macinato che vi ho appena dato vengono fuori 3-4 hamburger.
In una ciotola ammorbite la mollica di pane (il corrispondente di una fetta grande) con un po' di latte, aggiungete la carne macinata (suino/bovino), un uovo e mescolate bene. Insaporite con sale, un cucchiaino di senape e noce moscata. A fuoco basso, in un filo d'olio, fate ammorbidire la cipolla bianca, mezza cipolla piccola per ogni panino. Nella stessa padella, abbrustolite una fetta di prosciutto (per hamburger, due se non siete a dieta) finché non sarà croccante. Senza neanche dover sporcare un'altra padella, pulite e tagliate grossolanamente 250gr di funghi prataioli e fateli trifolare con un filo d'olio, sale, pepe e il prezzemolo. Quando saranno morbidi frullateli in un mixer o con un frullatore ad immersione, insieme ad un cucchiaio d'olio d'oliva e un goccio di latte per ottenere una crema.
Cuocete l'hamburger su una piastra ben calda, girando a metà cottura. L'hamburger non dovrà essere stracotto, altrimenti verrà troppo secco. Intanto preparate la salsa con 2 cucchiai di yogurt bianco, 3 cucchiai di maionese, mezzo cucchiaino di semi di senape tritati (o un cucchiaino di senape 'in salsa'), un pizzico di sale e una spruzzata di limone. Se è troppo liquida aggiungete altra maionese.
Per quanto riguarda il formaggio, prendetene uno a pasta semidura ma dal sapore delicato (per quello io ho optato per un Edamer a fette) ma potreste usare anche del cheddar, comunque vi consiglio un tipo di formaggio che si fonde leggermente col calore dell'hamburger.
Compete il panino più in fretta possibile perché avrete troppa voglia di assaggiarlo!

Marco







martedì 22 maggio 2012

"Hai mai cucinato per più di 10 persone?"

Dopo tanto tempo, ormai a distanza di più di un mese posso raccontarvi una cosa.

Un mese fa, anche un po' di più per l'appunto, ero appena tornato dall'Erasmus ed ero a casa in uno dei tanti pomeriggi senza far niente. Quando ad un certo punto su twitter leggo il profilo di Masterchef Italia che informa che sono aperte le selezioni per la seconda stagione e si possono inviare le candidature.
Ok, io sta cavolata la faccio. Ci provo, l'ho detto fin dalla prima puntata della prima edizione, sognandolo già dalle edizioni internazionali del programma.
Dopo un paio d'ore esco per un aperitivo e mentre ero in macchina mi arriva questa chiamata da un numero sconosciuto, di Milano. Rispondo (un saluto a tutti i vigili urbani che mi leggono): "Ciao, siamo della redazione di Masterchef".
Accosto subito! WOW!
Mi hanno fatto alcune domande per circa un quarto d'ora e mi avrebbero fatto sapere in caso fossi stato idoneo per il primissimo provino.
Due giorni dopo mi richiamano, era un Giovedì, io ero in viaggio verso Bologna e mi dicono che il weekend dopo sarei dovuto essere a Roma. Faccio chiamate, inizio a vedere gli orari e i prezzi del FrecciaRossa e soprattutto, pensare ad una ricetta!
Vi confesso che un po' di incubi quelle notti li ho avuti, piatti che non venivano, carne che non cuoceva, Bastianich che mi urlava contro...
Dovevo portare un piatto già pronto, avrei avuto solo il tempo per impiattarlo e scaldarlo.
Dove lo cucino, quando lo cucino? Per fortuna due ex compagne del liceo potevano ospitarmi a Roma e così è deciso. Parto Sabato mattina, pomeriggio cucino, Domenica mattina provino! Emozione a mille!

La scelta del piatto, dopo alcune idee scartate perché sarebbe stato meglio prepararle al momento, non è stata facile, ma è arrivata.
Da cosa?
La domanda: "qual è il tuo piatto forte?" è una domanda che odio, perché sinceramente non ne ho idea. Il vostro qual è? Siete così sicuri di saperlo? Fatto sta che la domanda subito prima era: "hai mai cucinato per più di 10 persone?" e a quella domanda, in mente mia, c'era solo una risposta: "Erasmus", SI CERTO!
Vi ho raccontato parecchie volte delle cene che facevo in Erasmus, era un modo fantastico per stare tutti quanti insieme e almeno a voi non sembrerò un alieno se dico che cucinare per gli altri è una cosa che gratifica e dà gioia come poche altre. Così soprattutto nell'ultimo periodo la cosa più veloce da fare per così tante persone erano le polpette. Classiche polpette, rivisitate con qualche tocco personale per darle ancora più sapore. Io preparavo l'impasto in grandi quantità e gli altri erano addetti ad 'appallottare' e io controllavo con sguardo severo, come la migliore tradizione tedesca insegna, che tutte fossero della stessa grandezza.
"Qual è il tuo piatto forte?" La mia risposta è stata: "Tra i miei amici sono famose le mie polpette".
A chi non piacciono le polpette? Le mie poi... ;)

Così è nata la mia ricetta. Sono stato così minuzioso data l'occasione che ci ho messo qualcosa come 3 ore e mezza per preparare tutto. Ma vi assicuro che non ci vuole assolutamente tutto questo tempo, ma ho fatto una cosa alla volta per assicurarmi che tutto venisse alla perfezione.
E' stato un lungo lavoro di assaggi e aggiustamenti, ma alle mie amiche non sembra essere dispiaciuto.

Vi parlo un po' del giorno del provino, così concludo questo post altrimenti non la finisco più.
E' una bella esperienza, davvero, che sono contentissimo di aver fatto.
Soprattutto se vai lì per viverla e non tanto per vincere a tutti costi e voler strafare.



Hai il tuo numeretto attaccato sulla giacca, le interviste, le foto, le riprese, insomma ci si sente un po' una star.
Poi c'è la prova vera e propria, la telecamera puntata e il giudizio di uno chef che assaggia il tuo piatto, le domande sulla cucina, le dosi per una crema pasticcera, la ricetta della tarte tatin.
E poi si conoscono tante persone, alcune molto simpatiche, alcune che secondo me ci credono un po' troppo.
Purtroppo non ho chiesto a nessuno se avevano un blog o un modo per rimanere in contatto, anche se io sono certo di aver conosciuto il prossimo vincitore di Masterchef :)
Quando inizierà il programma vedremo se ho ragione. Ah, e io gli ho prestato il mio coppapasta, quindi ha una cena in debito con me. Così erano i patti.

Purtroppo posso già raccontarvi di quest'esperienza perché le chiamate per la seconda selezione sono già state fatte (o così pare -non vorrei mai mi squillasse il telefono proprio ora-).
Quindi nella prossima edizione non ci sarò ma non è detto che l'anno prossimo non si riprova, anche solo per il divertimento di fare i provini.
Ora posso dire quelle frasi che in tutti i reality si dicono: "Grazie a tutti quelli che mi hanno appoggiato fin qui" e "Essere arrivati a questo punto per me significa già tanto".
In realtà io ringrazio veramente tutti quelli che come me, erano presi da questo tentativo, dalla mia 'esperienza Masterchef' e un po' c'hanno creduto, forse più di me. E un po' ci sono rimasti male anche loro.

Questa è la ricetta: non sono le solite polpette che facevo per le nostre cene, ma quello è un altro post.
Scusate anche se le foto non sono il massimo, ma non erano state fatte con l'intenzione di metterle sul blog, ma solo per vedere il piatto realizzato.


COUS COUS AROMATICO CON POLPETTE IN SALSA ALL'ARANCIA E PISTACCHI TOSTATI AL LIMONE

Ingredienti:

- per le polpette
500gr di macinato di suino
1 uovo
mollica di pane raffermo
scorza d'arancia
latte
noce moscata
coriandolo fresco
semi di finocchio
sale

- per la salsa
4 arance grandi
cipolla rossa di Tropea
aceto balsamico
zucchero
pistacchi sgusciati
sale
burro
olio evo

- per il cous cous
200gr di cous cous
limone
arancia
sale

Preparazione:
Preparate il cous cous come indicato nella confezione, facendo bollire insieme all'acqua il succo di metà arancia e qualche fetta di limone.
In una ciotola, ammorbidite la mollica di pane (circa due fette grandi) con del latte. Aggiungete la carne, le spezie e i sapori. Amalgamate con uovo intero e altro latte se necessario. Dovrete avere un impasto non troppo secco.
In una grande padella, fate scaldare abbondante olio d'oliva e quando sarà ben caldo rosolate le polpette. Quando saranno dorate all'esterno, mettetele da parte con tutto l'olio.
Nella stessa padella, fate sciogliere una noce di burro, aggiungete un cucchiaio raso di zucchero e uno di aceto balsamico. Aggiungete due cipolle tagliate finemente (io ho usato cipolla rosa di Roscoff) e fatele caramellare. Aggiungete due arance, solo gli spicchi, tagliati a vivo, tenete a fuoco basso e aggiungete le polpette con il loro olio. Dopo qualche minuto, aggiungete il succo di due arance. Continuate la cottura finché il sughetto non si sarà addensato e le polpette non saranno completamente cotte. Aggiustate con un po' di zucchero se troppo agre.
Io per dare qualcosa in più, anche a livello di consistenza, ho aggiunto dei pistacchi tostati al limone. Ho spellato i pistacchi, ridotti a granella grossolana e in un padellino ho fatto sciogliere pochissimo burro e aggiunto qualche scorzetta di limone, facendo insaporire il burro. Poi ho passato in quel burro i pistacchi per farli tostare, facendo attenzione che il burro non si bruciasse.


Marco

giovedì 17 maggio 2012

Fave, lucciole e la primavera.

Ero lì che mettevo una zuppa calda sul fuoco ed ecco che torna il sole.
Fortunatamente le nuvole e la pioggia a Bologna sono durate poco, anche se continua quel venticello fresco che ha fatto tirar fuori dall'armadio coperte e piumini.

Prima però, c'è una piccola grande novità.
Purtroppo sul blog per quanto ci impegniamo non riusciamo a starci dietro quotidianamente e neanche con una certa regolarità, quindi ci siamo decisi anche noi.
Una cucina per Chiama sbarca su Facebook, così potete seguirci anche lì, non solo per rimanere sempre aggiornati sull'ultima ricetta, ma anche per condividere insieme non solo i nostri post, ma anche notizie, eventi, iniziative o semplicemente sapere cosa stiamo preparando per voi.
Vi invito allora a visitare la pagina, cliccare "Mi piace" e farle fare un super-giro che dopo, Lady Gaga in confronto non ha neanche un fan su Facebook.
                   
Quindi vi dicevo, se resti in casa sotto il piumone e guarda fuori dalla finestra sembra primavera. Forse ha bisogno di essere un po' incitata, ora due sono le cose: o assumiamo una squadra di cheer-leader o passiamo alle ricette primaverili.
Ho optato per la seconda visto che l'altra idea mi sembrava un po' troppo dispendiosa. Ho già fatto compere per aiutare la primavera, infatti ho preso un po' di piantine aromatiche da mettere sul davanzale della finestra, anche se il mio pollice verde assomiglia più a quello di Hulk e il rosmarino ha già un lato tutto secco.
Tra l'altro devo anche fare dei giri per negozi e comprare un po' di piattini, stoffe e tovagliette perché le vostre presentazioni mi fanno davvero troppa invidia. In tutto questo io avrei anche un esame (magari solo uno).
Cosa ho scelto per oggi? Le fave.
Piccola premessa: a me le fave non piacciono. Non sono stato preso però da un attacco di masochismo, è semplicemente che ogni anno ci provo. Perché? Tanti ricordi.
Dovete sapere che io sono nato il 6 maggio (sì, lo so, non ho detto niente a nessuno) e quando ero piccolo mia madre mi faceva sempre organizzare delle mega feste, nello spazio aperto che avevamo fuori casa. Lei preparava tantissime cose da mangiare che se solo ci penso, potrei aprire un food blog solo con quelle. I festeggiamenti con i miei amici andavano avanti dal primo pomeriggio, alla sera tardi e fortunatamente il tempo ce lo permetteva sempre, così ci sbizzarrivamo e combinavamo sempre un gran caos. Cosa c'entrano le fave? Per adesso, ancora niente. Quando però iniziava a farsi buio e venivano i genitori di tutti i bambini, arrivava il momento che ora ricordo più di tutto.
Tutti intorno al tavolo a mangiare fave con pane, olio e pecorino.
Ripeto, a me le fave non piacevano e piacciono poco tutt'ora ma per me quella era la cosa più bella del mondo.
C'era aria di festa, convivialità e noi bambini potevamo continuare a giocare, rincorrere le lucciole che la sera illuminavano tutta la campagna intorno a casa.

Ok, ora mettiamo da parte i ricordi e vi dico cosa ho fatto.
Per non limitarmi ad un semplice risotto con le fave, ho pensato a dei tortini di riso che sono ottimi anche per un aperitivo o come antipasto.
Parecchie volte su altri blog ho visto questi tortini di riso, più o meno così, anche se di solito c'è sempre un cestino di pasta sfoglia a contenerli. Io invece ho voluto lasciarli più semplici, vi spiego come ho fatto.


TORTINI DI RISO CON FAVE, MENTA E PECORINO

Ingredienti:
100gr di riso
250gr di fave intere
150gr di pecorino grattuggiato
1 cipollotto
1 uovo
latte
menta fresca
olio evo
sale
noce moscata

Preparazione:
Fate lessare il riso in acqua bollente e leggermente salata. Usate un riso ricco di amido o comunque per risotti. Pulite le fave, toglindo anche la pellicina, e spezzettatele grossolanamente. In una padella con un filo d'olio, fate appassire un cipollotto piccolo sminuzzato e le fave. Continuate la cottura a fuoco basso per qualche minuto, aggiungete anche la menta, un pizzico di noce moscata e di sale.
Quando il riso sarà quasi cotto, scolatelo conservando però un po' di acqua di cottura. Mantecate il riso in padella con le fave, qualche cucchiaio di acqua di cottura e un goccio di latte. Dovrete avere un risultato cremoso. Ora versate il risotto in una ciotola, aggiungete un uovo e il pecorino, mescolando.
Prendete degli stampini per i muffin (con questa dose ne usciranno 6), ungeteli leggermente con l'olio e spolveratevi di pecorino, facendo pressione con le dita per compattarlo. Una volta cotto, formerà come una crosticina esterna di formaggio. Ora versatevi un paio di cucchiai di composto e cuocete in forno ben caldo per circa 20' a 180°, fin quando il tortino non sarà compatto. Fateli raffreddare prima di servire.

Marco 


lunedì 14 maggio 2012

Che tempo che fa

Cosa è successo di preciso col tempo?
Sabato i calendari segnavano 12 Luglio e a momenti mi mettevo a cercare nei cassetti il costume e ieri, esco soltanto un secondo per andare a comprare il pane e l'aria era gelida che la felpa non bastava.
Quindi insomma, sui blog come si fa? Dovrei pubblicare la ricetta di una zuppa? O continuiamo a mangiare fragole come se niente fosse successo?
Io ora non so nel resto d'Italia com'è la situazione, spero per voi un po' più stabile.
Visto che ora devo uscire e starò fuori fino a sera, non vorrei che in mezza giornata mi cambino le stagioni, torni di nuovo l'estate e io non ho organizzato neanche niente per Ferragosto.

Visto che, non solo il calo improvviso delle temperature, ma anche gli esami imminenti, mi suggeriscono di stare a casa, io ho pensato bene di prepararvi una ricettina che fa molto collezione autunno/inverno, anche se per quello che mi riguarda, è più che gustosa e la mangerei senza starmi a preoccupare se siamo a Maggio o a Novembre.

Ultimamente, purtroppo, e ve ne sarete accorti, la presenza sul blog è un po' calate (anche se sto cercando di recuperare). Fortunatamente abbiamo sempre i fedelissimi seppur a malincuore noto che le visite stanno un po' scendendo, mi dispiace, ma d'altronde se non pubblichiamo che dovreste venire a leggere? :)

Parlando invece della ricetta. Facilissima, anzi, mi sono sentito molto Benedetta Parodi, che prende cose già pronte, le mette insieme nel piatto e si sente già una tre stelle Michelin.
Piccolo dettaglio, che io non sono andato in onda su La7, peccato.
I gusti sono molto decisi e vi assicuro che l'insieme è davvero, davvero gustoso.
Gli ingredienti sono pochissimi (vi darò le dose per porzione). Ovviamente più che una ricetta è un'idea di presentazione, potete variare tranquillamente.


TOMINO RIPIENO CON PATATE E PROSCIUTTO DI PARMA

Ingredienti:
1 tomino piemontese
1 patata grande
prosciutto crudo di Parma
olio evo
rucola fresca

Preparazione:
Cuocete sulla piastra per circa cinque minuti il tomino, vi conviene tagliarlo prima che sia cotto in modo che dopo sarà più facile da aprire. Tagliate la patata a fette alte circa 1-2cm e lessatele in acqua salata. La fetta dovrà essere grande all'incirca come il tomino. Una volta che saranno morbide (ma non troppo) scolatele facendo attenzione a non romperle. Nello stesso padellino in cui avete cotto il formaggio, scaldate un filo d'olio e metteteci le fette di patate in modo da fare una crosticina (basta una fetta grande per porzione). Infine nell'olio che sarà rimasto, rosolate due fette di prosciutto crudo fino a farle diventare croccanti. Aprite il tomino e farcite con una fetta di patata e il prosciutto crudo, chiudete e servite su un letto di rucola fresca.

Marco







venerdì 11 maggio 2012

Jamie Oliver e il bio rivoluzionario.

L'altra sera ero a casa solo, senza niente da fare perché ero troppo stanco per uscire dopo lo spinning (cosa non si fa per l'estate che si avvicina!).
Facevo zapping in TV e ho beccato un programma di Jamie Oliver, che ben conosco. Jamie's Food Revolution USA.
Questo, tra tutti, credo che sia uno dei motivi per cui il mio amore sconfinato per il biondino dell'Essex sia stato confermato. Oltre alla passione incredibile che trasmette quando cucina, così viscerale, c'è anche il suo dedicarsi in modo particolare all'educazione alimentare. Per far in modo che le persone mangino meglio. Lui ha iniziato proprio dalle mense scolastiche del Regno Unito, per poi spostarsi oltre oceano, negli USA, cercando di prendere in mano una situazione che tocca il fondo.
La dedizione che mette in questo progetto, il crederci fino in fondo sono senz'altro contagiosi.
Invece ieri facendo "zapping" tra i blog, cosa scopro? Che il 19 Maggio è proprio il Food Revolution Day! Un incredibile evento mondiale per sensibilizzare all'educazione alimentare, alla conoscenza dei prodotti, al saper mangiare bene.
Io non sono un tipo fissato con i prodotti bio, a km zero e a tutti i costi lontani dalla grande distribuzione.
Io non credo che sia questo il punto, non credo che senza questi tipi di prodotti, secondo me un po' "snob", non si possa mangiar bene. Per me è importante conoscere il prodotto, a prescindere da dove viene acquistato. Si possono cucinare piatti sani e molto buoni anche facendo la spesa in un discount, per dire.
Non ho detto che non capisco la bontà o l'importanza di utilizzare prodotti bio o a km zero, ma penso anche che non tutti possono permettersi di fare la spesa per tutti i giorni spendendo il triplo che in un qualsiasi altro supermercato.
Mi spiego meglio, è ovvio che anche io in estate mangio i pomodori che coltiva mio nonno nell'orticello fuori casa e non nego che siano più buoni dei pomodori presi alla Coop, ma tra i pomodori della Coop e il merluzzo ai pomodorini già pronto nel banco surgelati, c'è un mare ancora grande, tutto da esplorare.
Gli additivi, i conservanti e similari, si possono evitare lo stesso.
Il cibo bio a tutti i costi non è una necessità, è una necessità il "cibo reale".
Voglio essere un rivoluzionario, ma 'rivoluzionando' il concetto di bio che troppe volte mi sembra più una moda che una vera consapevolezza.

Seguo questa iniziativa di Jamie da tanto, dagli albori, da quando andava nelle prime mense scolastiche a litigare con le cuoche e il direttore perché non potevano usare solo crocchette di pollo e broccoli surgelati. Ed era incazzato per questo, cavolo se lo era!
La trovo una campagna più che intelligente e più che necessaria... forse noi ci limitiamo a pensare che sia un problema degli altri paesi, dell'America dei fast food, ma secondo me riguarda anche noi, perché c'è tanta ignoranza verso il mondo della cucina anche nella terra della pizza e della pasta.

Se c'è un motivo per cui sono ispirato da Jamie Oliver, è anche questo.


Ci tenevo a dedicare un post a questa iniziativa, sul sito potete trovare anche l'evento più vicino a voi. Noi italiani dobbiamo "accontentarci" di Milano, Torino e Bologna per il momento.
La ricetta che abbino al Food Revolution Day, è una ricetta che ho fatto qualche tempo fa ma perfettamente ancora di stagione. Ho usato tutti prodotti freschi, perché ne ho avuto l'occasione, presi dal contadino o "autoprodotti" (come la salsiccia, i limoni e le arance)

PENNE CON CARCIOFI AL PROFUMO DI AGRUMI

Ingredienti:
400gr di penne rigate artigianali
300gr di carciofi puliti
100gr di salsiccia con semi di finocchio stagionata
1 cipolla di Tropea
aglio
arancia
limone
sale
vino bianco
olio evo

Preparazione:
In un filo d'olio fate dorare uno spicchio d'aglio, toglietelo e aggiungete la cipolla di Tropea tagliata a listarelle e fatela appassire a fuoco basso. Aggiungete i carciofi puliti e spezzettati, fate sfumare con mezzo bicchiere di vino bianco e il succo filtrato di un'arancia piccola. In una padellina a parte, scaldate un po' d'olio e sbriciolateci la salsiccia per farla diventare croccante. Fate cuocere la pasta in abbondante acqua salata, scolate al dente e aggiungete ai carciofi per far amalgamare i sapori. Una volta nel piatto aggiungete la salsiccia e qualche scorzetta di limone ed arancia grattuggiata.

Marco





con questo partecipiamo al contest di Donatella:

 http://fiordirosmarino.blogspot.it/2012/04/io-le-verdureil-mio-nuovo-contest.html

lunedì 7 maggio 2012

Ricette veloci e un po' di adattamento

Solitamente quando inizio un post, riesco subito a trovare un attacco anche se non sempre decido in anticipo cosa scrivere. Ora invece, sarà perché ho la musica nelle orecchie, mi lascio trasportare dalle note e non escono le parole.
Potrei spegnerla ma sono un paio di giorni che sto scoprendo nuovi CD e non riesco a staccarmene :)
Sapete già cosa sta succedendo:sono tornato in Germania e vi lascio solamente immaginare, perché è stato come riaprire una ferita, bellissima, ma che quando prendi il volo del ritorno inizia a bruciare forte.
Però ora è tempo di riniziare a Bologna, con determinazione e poche distrazioni, per lo meno ci si prova.
Ormai anche con l'Università, mancano gli ultimi sforzi, impegnativi ma comunque gli ultimi, almeno per questi tre anni, ovvio.
Vorrei scrivere sul blog tutti i giorni, fare foto belle e pulite, con una luce fantastica, eleganti e delicate o anche piene di colori quando mi va. Vorrei cucinare più spesso, inventare e sperimentare, ma è un po' la fretta, un po' il periodo in cui ho tanto a cui pensare che perdo d'ispirazione. Ve l'avevo già accennato poi, nella nuova casa l'attrezzatura per la cucina non è il massimo e quindi devo molto adattare. Non ho neanche piatti, bicchieri e belle posate, insomma questo continuo cambiare casa non aiuta il povero blog e le miei foto :) ma d'altronde è quello che c'è dentro che conta, o sbaglio?

Io avrò anche perso un po' di verve in cucina, ma se non altro, anche con l'ultimo ritorno a Mainz ho lasciato un po' di "cucina" tra i miei amici. Ricette e tanta (?) voglia di mettersi ai fornelli. Diranno davvero? :) io ci spero, mi hanno promesso che proveranno a fare qualche ricetta tutti insieme e continueranno a leggere il blog in cerca di spunti. Vi farò sapere! :) Non vorrei che qualcuno si scoprisse cuoco all'improvviso.

Questa ricetta, senza darci troppe arie, è facilissima e niente di complicato da preparare. Ma è molto gustosa, non è troppo grassa e insomma, si prepara proprio in fretta. E' praticamente la prima vera ricetta che ho preparato in casa nuova, perché avevo un po' di tempo libero e non volevo stare tutto il giorno davanti al PC.
Così, dopo aver acceso un mutuo trentennale a tasso variabile nella banca sotto casa per potermi permettere di fare la spesa in un supermercato in Italia (ah, la Germania!), ho comprato quello che mi passava per la testa e questo è quello che n'è venuto fuori.


CUORI DI MERLUZZO ALLA MEDITERRANEA

Ingredienti:

2 cuori di filetti di merluzzo
pangrattato
pomodorini
1 melanzana
prezzemolo
origano
capperi
limone
semi di finocchio
sale
olio evo
olive nere

Preparazione:
Ungete i filetti di merluzzo con un filo d'olio e impanateli in un mix di pangrattato, semi di finocchio pestati, prezzemolo e capperi sminuzzati, origano, sale e scorza di limone.
Fate scaldare due cucchiai d'olio in una padella antiaderente e fate cuocere i filetti di merluzzo, circa 5 minuti per lato, senza far bruciare la panatura. In un'altra padella fate rosolare le bucce di melanzana tagliate a listarelle con una mondina, come fossero delle chips. Cotto il merluzzo, toglietelo dalla padella e fate appassire dei pomodorini tagliati in quattro e le olive nere. Io non ho messo queste ultime perché non mi piacciono. Salate o aggiungete qualche cappero o il peperoncino.
Come vedete è davvero molto veloce.

Marco



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