Dobbiamo ancora riprenderci dai bagordi per i festeggiamenti dei due anni (grazie a tutti per i messaggi, gli auguri e per continuare a leggerci) e quindi devo tornare in forma. Cosa cambierà per il blog? Spero niente, continuerò a cucinare, casomai qualche ricettina light in più che non fa male a nessuno, oppure cucinerò cose porche e poi le porterò ai miei amici così ingrassano loro.
Perché se non riesci a dimagrire tu, basta far ingrassare tutti quelli che ti stanno attorno.
Voi vi chiederete a cosa serve dimagrire durante l'inverno che tanto piumoni e piumini vari coprono tutto? Visto che a Marzo dovrei tornare in Germania, e visto che l'ultima volta tra Kartoffel e Bratwurst ho preso giusto quei dieci kiletti, almeno ci vado preparato!
A proposito di Germania, questo è il periodo in cui di Germania si parla ancora di più. Non solo perché Angela Merkel è appena stata rieletta, ma perché anche in Italia, i pub propongono la loro versione dell'Oktoberfest, mentre tanti altri sono pronti a salire sul primo autobus per Monaco e andare ad ubriacarsi.
Noi non stiamo di certo qui a giudicare, anzi, anche Una cucina per Chiama si tinge di bianco e celeste, come i colori della Baviera e come in effetti siamo tutto l'anno.
Pronti a fare un salto nella città della birra?
Tutti avrete sentito parlare di Oktoberfest e non starò qui a spiegarvi storia e tradizioni visto che wikipedia ce l'abbiamo e poi comunque non ci sono mai stato neanche io, quindi davvero mi sentirei come alle interrogazioni di Fisica del liceo che ripetevo a memoria quello che avevo letto senza sapere di cosa stessi parlando.
Una cosa però la so benissimo, ovvero di quanto siano buoni i brezel ancora caldi, spalmati di burro e accompagnati con la birra! E casomai anche con un bel Weisswurst e senape dolce.
Sono quindi sicuro che tra tutta la birra che scorre a fiumi all'Oktoberfest, tra canti popolari urlati a squarciagola, ci sarà anche una pioggia di fantastici brezel: la versione di pane tedesco più conosciuta al mondo. Anche gli americani li mangiano per le strade di New York, probabilmente senza sapere neanche da dove vengono... forse dagli alberi come i marshmallow.
Ad essere sinceri, l'origine non la conosco neanche io, ho provato a fare qualche ricerca ma come per ogni prodotto tipico le versioni sono molteplici. Chi dice che hanno un significato religioso, chi propiziatorio, chi che la loro forma rappresenta un abbraccio. Anche i nomi sono tantissimi: brezel, pretzel, breze, ....
Io so solo che il forno vicino casa mia a Mainz li vendeva a 60 cent e io ne mangiavo almeno uno al giorno quindi basta chiedermi perché sia ingrassato così in Germania!
Tornando alla ricetta di oggi, vi propongo la mia versione di brezel.
Vi dirò, farli è molto più facile di quanto pensassi. L'unico passaggio "difficile" è il bagno nella soluzione di bicarbonato, ma solo perché lento e delicato. In realtà il procedimento originale sarebbe in una soluzione di soda caustica: lo trovate spiegato su internet e io, non avendo voluto rischiare e non avendolo provato, non lo riporterò perché non mi va di scrivere qualcosa di cui non sono sicuro e poi casomai ci lasciate un dito nella soda caustica.
Il risultato è davvero ottimo, appena sfornati mi hanno ricordato quell'odore e quel sapore unico; anche se l'aspetto non è il massimo perché dovrò perfezionare gli step della lievitazione e dell'intreccio visto che sono usciti dei piccoli mostriciattoli!
Il weekend si avvicina, comprate una cassa di buona birra, iniziate ad impastare e preparate un buon burro alle erbe. Invitate i vostri amici che verranno di corsa e l'Oktoberfest arriva a casa vostra!
..eins, zwei, drei... Gesuffa!