mercoledì 27 novembre 2013

Una nevicata di scoop!

Pronto? Ci siete? Perché abbiamo una notizia che BOOM! non potevo assolutamente tenermi per me.
Dichiariamola un'edizione speciale. Pare che da alcune ore non si faccia che parlare della notizia che ha sconvolto l'Inghilterra e, possiamo dirlo, anche me. 
In pratica Nigella Lawson aveva due cameriere italiane che tanto per farsi riconoscere hanno strisciato un po' troppo la carta di credito di sua maestà la regina della cucina cicciona. Nigella le ha portate in tribunale ma loro si sono difese accusandola a loro volta che anche la curvy cuoca si intendeva di strisce. 
In pratica hanno rivelato che per anni, la bella ciaciona aveva il frigo pieno di coca. E non quella in bottiglie.
Praticamente Nigella faceva la pavlova con la bamba, ora spiegato perché i suoi dolci erano così belli. Spiegate anche le sue abitudini un po' strane, tipo abbuffarsi di notte davanti al frigo di nascosto da tutti o i suoi grembiulini con la pelliccetta. Beh, diciamo che si scrive 'strane' e si legge 'quanto ti invidio, vorrei farlo anche io'. Fuori dalle telecamere pare però che la vita di Nigella non fosse tutta caramello e marshmallow, ma è una nevicata di scoop e retroscena che neanche la vita di Belen.

Dopo questo Sipario gossipparo (ringraziamo @filodrama per avermela riferita bene bene), passiamo ad altre notizie, più serie. Si parla di collaborazioni, anche se sapete che ho un po' di riserve su queste cose, ho voluto accettare. Perché sono un po' restio alle collaborazioni? Non volevo proprio ritrovarmi a scrivere ricette con la stessa verve di Maria de Filippi mentre fa le televendite tra un'esterna e un'altra di Uomini&Donne.
Quando però Camoscio d'Oro ci ha scritti, la mail mi ha incuriosito subito perché non aveva dato molti dettagli ma si preannunciava un'iniziativa carina, così dopo essermi assicurato che non fosse la solita pubblicità fine a se stessa, ho accettato.
Direte, semplice cambiare idea sul 'product placement' nel blog dopo che a casa ti arriva un pacco di formaggi misti da 2kg e un set di oggettini per il finger food... non avete tutti torti, ma l'idea che c'è dietro a Camoscio d'Oro è altrettanto condivisibile.
Ha chiesto a noi foodblogger, di dare ai nostri lettori e più in largo ai consumatori di Camoscio d'Oro la possibilità di riscoprire i piccoli piaceri quotidiani attraverso il cibo. E quale cosa migliore per chi «ha una così grande passione per la cucina» e per chi «liberare la propria fantasia creando originali e gustose ricette da condividere con chi ha accanto, è un piacere!» Insomma, parole che, in un tono un po' più colorito avrei potuto scrivere anche io. Quindi eccovi la prima (spero di una lunga lista) di Camosciate, ricette a tema Camoscio. Ovviamente sono spunti, che voi potrete, come sempre si fa qui, riadattare per le vostre esigenze, ma per me, poterle provare con questi formaggi di cui ero fan da tempo, è stato un vero piacere.
Per questa ricetta ho pensato ad un'antipasto veloce da preparare e molto sfizioso, con degli accostamenti particolari. Ovviamente perfetto anche come aperitivo con un bicchiere di prosecco o di birra, per una versione più easy. Della varietà di formaggi che mi hanno mandato, ho optato per questo caprino morbido, il Delicapra, delicato ma con la caratteristica inconfondibile del formaggio di capra.


venerdì 22 novembre 2013

Una tortina vi seppellirà

Non facciamo altro che parlare male del lunedì perché rinizia la settimana e uffi! quanto manca al weekend? Ma nessuno si chiede come mai proprio non vogliamo che ricominci la settimana... certo, il lavoro, gli impegni, la sveglia presto, zero tempo libero. Ma se invece il problema fosse un altro? Se il problema fossero i bulli?
Certo, i bulli non sono solo nei licei americani per darti le spallate nei corridoi e sbatterti contro gli armadietti.
Casomai voi odiate il lunedì perché tornate in ufficio e trovate la collega strafiga con la french appena fatta che vi prende in giro perché avete le unghie ancora con la farina della sera prima, quando avete impastato la pizza. Oppure perché fosse per voi vi mettereste solo tutona e felpa, quindi per andare a lavoro chissà che pantalone avete abbinato con la maglia camouflage!
Oppure arriva il capo, sbruffone e cafone, tu sei l'ultimo arrivato e ti fa quella battutina davanti a tutti di cui proprio sei pieno.
Starete pensando che voi studiate ancora, quindi non avete di questi problemi. Eh, magari!
Non mi dite che oggi a lezione non avete incontrato la cessa di turno, quella che non fa altro che chiedervi quanti esami hai fatto, anche se alla domanda risponde lei dicendo che ne ha fatti comunque due più di te.
Vi rigugiate quindi nel mondo virtuale, su Facebook o twitter e vi trovate i fan di Grey's Anatomy che bullizzano i fan di glee, a me che bullizzano perché mi piacciono i One Direction. Ma in che mondo viviamo? Sta fresca Lady Gaga a dire stop al bullismo!

Però casomai un bel giorno, mentre camminiamo per strada stanchi di questa giornata piena di gente negativa incontriamo il nostro idolo della TV, quello di cui proprio non perdiamo una puntata e vi sembra una bella ricompensa. Invece indovinate un po'... scoprite che è uno STR di prima categoria.
Immaginate Benedetta Parodi che alza i tacchi e si gira quando le chiedete un autografo, o Antonella Clerici che vi lancia una padellata in faccia quando cercate di farle una foto... tutto questo mi fa ripensare a quella volta che il mio amico Umb ha incontrato Hugh Grant in giro per Bologna e l'ha chiamato, questo ha fatto un cenno con la testa e se n'è tornato a Notting Hill.
Purtroppo spesso capita che i nostri beniamini della TV poi dal vivo si dimostrano delle scope in culo che neanche Anna Oxa a Ballando con le stelle. Ma pronto? Vi serve un bagno d'umiltà come dice la supertop Simona Ventura.
Per fortuna io quando sono andato da Cracco e volevo incontrarlo, lui proprio non s'è fatto trovare!
Voi avete mai avuto esperienze del genere? La ferita brucia ancora? 
Menomale che c'è Una cucina per Chiama dove potete raccontarci tutto e sfogarvi e soprattutto potete prendere anche una tortina, così vi passa tutto! 
Ovviamente vale anche per tutti quelli che vengono maltrattati al lavoro, che hanno il capo antipatico che urla e sbraita, che all'esame sono capitati seduti vicino alla stronza che non fa copiare, voi mangiate una tortina e tappatevi le orecchie... una tortina li seppellirà!


venerdì 8 novembre 2013

Più spazio PER noi

Sono sempre stato un tipo da internet, anche prima del blog. Diciamo che con il blog ho colmato un po' quella voglia di condividere la mia passione per la cucina.  Non pensavo neanche potesse coinvolgermi così tanto, prima avevo solo un Windows Live Space e un account su splinder che non ho mai capito come si usasse.

Ora si aggiunge un piccolo tassello alla mia esperienza blogger: un nuovo spazio su un sito appena nato.
Se infatti una cucina per Chiama non vi bastava più, ora scriverò anche su andreaper.it, ancora tutto da scoprire, post dopo post. Possiamo festeggiare? Io mi do tempo due mesi e dopo voglio 'sto benedetto programma TV su RealTime, dai!
L'idea di una rubrica mi ha sempre allettato ed è bello poter avere altro spazio che ho cercato di rendere diverso da questo. Non voglio infatti che sembri un copia-incolla, ma appunto che sia altro. Non fatemi star qui a far la Maria de Filippi di turno e raccontarvi tutta la storia, aprite direttamente voi la busta, fate partire l'errevuemme e godetevi Una cucina PER - il brunch #1
La cosa che mi piace di #unacucinaPER è che le ricette sono tutte fatte per condividere, per i momenti in compagnia, per stare insieme, per tutte quelle cose pucci pucci che ci fanno sciogliere il cuore come le foto dei gattini con il pelo arruffato.

Siccome nel frattempo siete già corsi a leggere il post, non c'è bisogno che aggiunga altro se non due parole sulla ricetta. Intanto è perfetta sì per il brunch, ma come voi ormai avrete capito, qui su Una cucina per Chiama si riadatta tutto. Quello che penso sempre è che non bisogna mai prendere troppo sul serio una ricetta: ci vuole la farina integrale e tu zero sbatti di andarla a comprare? Usa quella normale, non sarà la fine del mondo. Dieci pagine di post a dirvi quanto una ricetta sia perfetta per una cena in compagnia? Ma che vi frega, dimezzate la dose e fatevela a pranzo quando siete da soli! Dodici spezie per insaporire delle polpette ma non avete intenzione di sentire la pancia suonare drum'n'bass tutta la notte? Mettete solo i sapori che preferite, sarà diversa ma così sarà anche una vostra ricetta.
Certo, su alcune ricette e alcune preparazioni non si può fare a casaccio, altrimenti il risultato sarà un casino.
Voglio aprire una piccola parentesi perché ultimamente ho dei lettori molto più partecipi e voi foodblogger potete capire la soddisfazione che ti dà quando qualcuno ti dice di aver provato una tua ricetta, o ti chiede consigli su come poterla rifare o riadattare. Qualche giorno fa mi è arrivata una mail bellissima da una persona che non conosco, per complimentarsi per il blog e per dirmi che aveva provato una mia ricetta e aveva fatto un figurone con figli e marito! Tanti cuori.
Passiamo ora alla ricetta vera e propria, che è stata anche questa un adattamento da una ricetta di Sabina di Due bionde in cucina, la nostra collega preferita!



lunedì 4 novembre 2013

Prêt à blogger

Quando colleghiamo il mondo della moda a quello dei blog, pensiamo subito ai fashion blogger: il nuovo fenomeno che sta cercando di spazzare via noi foodblogger, ma restiamo ben in guardia, a colpi di padelle, per non farci rubare la scena sul web!
Anche se non ci fotografiamo (per ora) in camouflage sulla panchina di un parco giochi abbandonato o con le magliette borchiate sulla metro con lo sguardo un po' assente, non possiamo negare di essere modaioli e glamour almeno tanto quanto i nostri cugini fashion.
Parliamo proprio delle piccole mode che costellano il variegato universo foodie: quello che ogni foodblog mette in mostra sulle proprie pagine per dimostrare di non esser da meno.
Diciamoci la verità: non si può resistere al fascino di essere chic!
Ovunque, su internet ancora di più, ci sono fenomeni che spopolano, e quando queste mode riguardano il cibo, nessun foodblogger si sognerebbe mai di non proporre la propria versione del nuovo feticcio mangereccio in voga.
La cucina di per sé è, ormai da qualche anno, una moda, ci bombarda in TV con ricette di dolcetti e cene pronte in otto minuti... anche se a me questo, non può che far piacere. Ma vogliamo allora parlare del cake design? Di tutto quell'universo fatto di pasta di zucchero, coloranti alimentari e crema al burro che si diverte a foderare e decorare torte in polistirolo con fiori e animaletti commestibili. Il perché non l'ho capito bene, ma fatto sta che saremmo in grado di star incollati davanti la TV un giorno intero, incantati da tutto quello zucchero a velo. Anche i blogger non sono da meno, un giorno di questi finiremo per foderare un arrosto con il cioccolato plastico pur di fotografarlo per il nostro blog! La domanda sorge spontanea: è nato prima il cake design nei blog o in TV?
Che altro? Beh, partiamo dalle basi: le stagioni sono quattro e noi foodblogger le amiamo tutte. Credo che ormai le mezze stagioni esistano solo sul blog. Come adesso che è arrivato l'autunno tantissime le famiglie costrette dai loro parenti foodblogger a mangiare solo torte di mele e vellutate di zucca. Se non vi piace la zucca, vi avviso, non pensate neanche di poter aprire un foodblog! Per quanto riguarda la torta di mele: avere una nonna che vi ha dato la ricetta è un must have, affittatela pure la nonna, ma non credete di poter postare la torta di mele di vostra mamma che non ancora è nonna, neanche la zia vale... forse solo se è particolarmente anziana, ma non sono sicuro.
Non solo le stagioni e i loro prodotti, ma anche le feste sono il nostro grande amore: Pasqua, Ferragosto, Halloween, Thanksgiving, Bar mitzvah, rubate alle culture di tutto il mondo, ma soprattutto il Natale! Oh, quanto manca a Natale? Quasi due mesi? Non importa, un vero foodblogger sta preparando e fotografando ricette natalizie da fine Luglio. Perché a noi le feste comandate ci devono piacere anche se non ci piacciono. Odi il Natale? Prepara un bel post per sbobinare tutto il tuo disprezzo, l'importante è che dopo pubblichi la tua ricetta rivisitata del panettone, casomai col lievito madre perché senza, lo fanno i pezzenti.
Però, tra tutte, la regola che bisogna rispettare è questa: se puoi complicare una ricetta, fallo.
Il sale normale, è out, uso quello nero, rosa dell'Himalaya, blu di Persia, fucsia di Ke$ha ma non mi far vedere che usi un comunissimo sale marino iodato, idem lo zucchero: vallo a comprare al negozio bio equo&solidale sennò sei un poveraccio. Usa i cereali più strani che riesci a trovare, anzi se non riesci a trovarli meglio ancora. Ordinali su internet e confondi i tuoi lettori dicendo che si trovano praticamente ovunque. Altro trucchetto: il numero degli ingredienti in una ricetta devono essere almeno a tre cifre! Esagera con le spezie, con gli aromi e quando usi qualcosa che sia almeno IGP, DOC, DOP, basta che non sia semplicemente Coop. Il lettore non deve realmente capire quello che hai preparato ma deve rimanerne incantato: quindi abbonda con i nomi in francese, farai quiche, ganache, sablé, consommé, soufflé e tarte! Mischia la frutta con le colatura di alici, le rape con la crema pasticcera e mi raccomando, non dimenticate di dire che i vostri figli hanno adorato! 
Se c'è ancora qualcuno su questa Terra che non ha un foodblog, casomai leggendo questo post gli è venuta voglia e ora conosce tutti i trucchi, o quasi. Manca il post, perché su un blog non c'è solo la ricetta con la sua foto ma anche un post. 
Ora però ci sono tre categorie di blogger: quelli che non scrivono niente di niente e a me verrebbe da pensare che in realtà farebbero prima ad aprirsi un Pinterest... e poi casomai ricevono il triplo delle visite quindi forse hanno capito tutto.
Quelli che è tutto una poesia, i sentimenti, il cuore e i sapori dell'anima. I ricordi di quando eravamo bambini, della mamma, della nonna e di un infanzia di zuccherini e zero merendine, i "piatti della tradizione" e queste cose che appena le leggi inizi a piangere come un agnellino. E poi ci sono quelli, come me, che scrivono un sacco di cazzvolate, si lasciano prendere dall'entusiasmo e scrivono come parlano, con un italiano che sfiora quello di Di Pietro e casomai, come non smette mai di ricordarmi la mia amica Laura, sbagliano anche i congiuntivi. Il nostro motto è proprio quello di non prenderci mai sul serio ed è un motivo in più che spinge i nostri tre fedelissimi lettori a decretarci il miglior foodblog della storia.
Proprio per questo motivo ho voluto cavalcare l'onda dell'ultima moda che sta andando molto tra i foodblogger... se fossimo ancora nel 2012 però. Forse arrivo un po' in ritardo, ma ho voluto aspettare per farvi passare la nausea di trovare ogni giorno almeno un paio di ricette a base di topinambur. Se c'è ancora qualcuno che non ne ha mai sentito parlare vuol dire state troppo lontani dal mondo dell'internet e dovreste ricordarvi che gli anni '90 sono passati e non avete più scuse: il topinambur è un tubero che è molto meno esotico di quello che possiate pensare, ha un sapore molto dolce, misto tra una patata e un carciofo. Ho trovato fosse l'ingrediente perfetto per accompagnare e completare questa ricetta: davvero facilissima e anche veloce, stavolta, contro tutte le regole, con pochi ingredienti. Ancora una volta, come sempre accade nel nostro blog, una ricetta chic, moderna e glamour! Il filetto di maiale è un taglio da non sottovalutare, soprattutto per chi preferisce la carne di maiale: rimane morbidissimo, veloce da cuocere e insaporito con i semi di finocchio ha davvero quel tocco in più. 

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