martedì 25 giugno 2013

Cento di questi polli!

Venghino, venghino siore e siori! Accorrete numerosi al grande evento!
L'Europarlamentare meno partecipativo del Paese, Iva Zanicchi, ha deciso di lasciare la sua veste istituzionale "tanto ormai l'anno è perso, troppe assenze e zero impegno!" ed è venuta a festeggiare con noi.
Per una sera, una soltanto, si riaccendono i riflettori, si oliano gli ingranaggi della ruota e si rianima il pubblico assopito da oltre un decennio che ben presto riprende ad incitare a gran voce: "Cento!Cento!Cento!".
Ebbene sì, adorati aficionados, siamo giunti al centesimo post e bisogna brindare...offre Ivona nostra. Daje!

Mea culpa: sono una pessima blogger. Vi abbandono per settimane, mesi, senza acqua e senza cibo e le mie apparizioni ormai sono meno prevedibili di quelle della Veronica Ciccone con l'aureola.
Però, c'è un però... anche voi, ragazzi miei, stupitevi un po' quando trovate in bacheca un mio post, entusiasmatevi, commentate, replicate. E se non vi viene, fate finta!

Dopo previsioni catastrofiche di neve estiva, glaciazione in arrivo, estinzione dell'homo sapiens, esondazioni e devastazioni, è arrivato come ogni anno il grande caldo. Ora zitti e sudate!
Non ne potevo più di tutta quella pioggia e quel tempo ballerino che influiva moooolto negativamente sul mio umore. Con il bel tempo mi sto godendo a pieno la mia nuova dimora (sì esatto, un nuovo trasloco nel giro di sette mesi!), ho piantato tante belle piantine aromatiche sul balconico e ritirato fuori il piccolo tavolino per cenette e colazioni en plein air.
Pur essendo un condominio sembra tutto più familiare. Tutti si conoscono, i vicini sono sorridenti e disponibili, i bambini giocano tutt'insieme in cortile e le dirimpettaie si scambiano le ricette da un balcone all'altro. Poi la sera, quando tutti dormono e c'è un gran silenzio, adoro stare un po' seduta in balcone: si vedono le stelle, un leggerissimo venticello mi rinfresca dopo la calura della giornata e la siepe di gelsomino dei vicini sprigiona un profumo inebriante. È questa la mia sera d'estate.

Certo non son tutte rose e gelsomini. Proprio ieri stasera, con l'appropinquarsi dell'ora della cena, l'appartamento è stato letteralmente invaso da un irresistibile odore di carne alla brace. Uhmm, come resistere?!
Nella casa vicina, l'allegra famigliola si apprestava ad arrostire costine di maiale e due bei polletti. La prima idea balenatami in mente è stata di progettare un braccio meccanico, stile ispettore Gadget, per sgraffignare il bottino: forse la sto sparando grossa!
Sarebbe stato più semplice farmi notare complimentandomi con loro per la siepe verdissima, per i fiori mai visti tanto rigogliosi, per la lucentezza dei capelli e la setosità della pelle della padrona di casa.... non mi avrebbero mai invitato a cena!
Però, c'è un però. Mentre sbavavo copiosamente fissando e sniffando il loro barbecue: CRASH!
La signora, di cui sopra, è inciampata e i piatti che aveva in mano sono volati via, frantumandosi a terra in mille pezzi. Molto cartone animato.
Inizialmente ho pensato di avere qualche potere paranormale (ma smettila!) ma poi mi sono attivata per rendere il mio polletto un po' speciale, anche senza brace. Questi sì che so' poteri!!!
È una ricettina che si adatta bene sia con il pollo intero, sia a pezzi in particolare con le alette. Una tira l'altra!


lunedì 10 giugno 2013

La prima volta che ho mangiato

Esattamente 24 ore fa, dal momento in cui inizio a scrivere questo post, mi trovavo seduto al tavolo in una sala stupenda con sei camerieri e un sommelier che mi sorridevano ogni volta che incrociavano il mio sguardo ed erano pronti a chiedermi se tutto andasse bene.
Esattamente 24 ore fa, ero seduto al ristorante Cracco, a Milano. L'avevo anticipato e ieri finalmente, con il cuore in gola e tanta emozione sono entrato nell'ascensore che, senza neanche dover premere il pulsante, mi ha portato nella sala dove un tavolo apparecchiato per uno era lì ad attendermi.
Le mie aspettative per questa cena erano davvero alte, ma non tanto per colpa del prezzo del 'biglietto' quanto per lo chef del ristorante e la sua concezione di cucina e amore per il cibo che mi portava a pregustare una cena surreale.


Con questo post vorrei cercare di raccontarvi come questa cena, nella realtà, le aspettative le abbia superate di gran lunga. E di come sia uscito di lì, come "cuoco", umiliato.

martedì 4 giugno 2013

Poveri noi

Vi lascio parlando di Milano e torno parlando di Milano.
C'ho fatto l'abbonamento? No, magari. Cosa c'è stato di mezzo? Oltre ad un maggio con un tempo, come direbbero i francesi, davvero di merda, ci sono stati qualcosa come sei, sette esami. Roba che ho anche perso il conto. Non finisco mica qui eh, però per fortuna domani finisce il grosso.
Purtroppo le cose da fare prima del mio rientro in terra di mare sono ancora tante. Oltre agli esami, c'è la camera da affittare (a proposito, interessa a qualcuno una singola a Bologna?) e tutti i piani da organizzare. Ho tanti piani bellissimi per l'anno prossimo, se però non ci organizza rimango a casa a impastare gli gnocchi. Ad ogni modo "don't stop believing"!

Basta però di farmi paranoie che mi è appena arrivata una notifica su Facebook che 'sta sfigata vuole sapere qualcosa sull'esame. Basta, basta!
Cosa c'entra la bellissima Milano nominata all'inizio del post? Sapete dove vado Sabato sera?
A cena da Cracco. Quando mi sono laureato, ho ricevuto come regalo un menù degustazione al ristorante Cracco. Ho dovuto prendermi una laurea per poter andare a cena fuori. E finalmente il grande momento è arrivato, io sarò da solo come uno sfigato un critico eno-gastronomico di fama internazionale ad assaggiare dei piatti che mi faranno esplodere il cuore e la bocca e io sono emozionato come una ragazza qualsiasi dei monti della Sila arrivata alla finale di Miss Italia.
L'iniziale ansia, per di più da solo, è stata sostituita da un pensiero ricorrente e frequenti apparizioni in sogno. Intanto devo ricordarmi di andare a portare la camicia in lavanderia, ché da buon studente il ferro da stiro in casa neanche ce l'ho. Dante Alighieri diceva che l'importante è saper stendere; poi sinceramente, quel look un po' street, un po' casual della maglietta stropicciata ringiovanisce.

Di certo non sono nuovo agli ambienti dell'alta cucina e in particolare a Cracco.
Vi ricordate quando alla finale di Masterchef mi ha fatto i complimenti per come avevo cucinato il cervo? Vi ricordate quando vi ho raccontato del mio corso intensivo di un mese nella sua cucina? E quando abbiamo cucinato fianco a fianco nella stessa brigata per un grande evento europeo?
Ecco, neanche io!

Secondo il calendario degli umoristi di twitter è finito Maggembre, ma mi sa siamo entrati in Giugnaio. Io invece ho tante speranze e sono convinto che questa estate che verrà ci porta tanto sole, mojito e Paola e Chiara a tutto volume in spiaggia. Dovremmo pur organizzarci per l'arrivo del primo sole cocente. Di certo non come faccio io che ho già comprato tre nuovi paia di shorts e non arriviamo ancora a 20°C.
Proviamo piuttosto con questo bel piatto di pasta perfetto per le spaghettate estive(?), veloce e leggero! Ricevo tante critiche perché faccio cose troppo complicate e sinceramente sono pieno!
Quindi eccovi un piatto di spaghetti, non solo stra-buono ma con solo tre ingredienti. Si prepara in otto minuti, e per prepararli non dovete fare neanche tutte quelle scene che fa Benedetta Parodi durante i salva cena. Il sapore fresco del limone, la cremosità e la dolcezza della burrata e la croccantezza della mia speciale "bottarga dei poveri" si sposano alla perfezione, voi spendete due euro e i vostri amici mangiano come in riva al mare di Capri. Se sei povero, prova la ricetta; se sei ricco, idem che la crisi c'è per tutti.



Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...