mercoledì 26 ottobre 2011

Lungo Reno e Zwiebelkuchen

Vi scrivo ancora con le lacrime agli occhi mentre la torta è ancora in forno.
No, non sono triste e non è nessuna torta di compleanno. Bensì una torta di cipolle, ecco perché piango. Penso di non aver pianto tanto neanche vedendo Saturno Contro, uno dei miei film preferiti.

Se leggendo il titolo avete detto: "Ecco la prima ricetta tedesca!", ci avete preso.
Come spiegarvi cos'è una Zwiebelkuchen? Oltre a dirvi che è una torta (-kuchen) di cipolle (zwiebel-)?
Beh, immaginate una giornata senza impegni in cui l'aria è frizzante ma non troppo fredda, se non per qualche folata leggera di vento che arriva all'improvviso.
Immaginate una passeggiata sulla strada alberata che costeggia il Reno, qui a Mainz. Mainz è una città davvero piena di verde ma il lungo fiume è un posto che in questo periodo fa davvero il suo effetto. E' un'esplosione di autunno, di foglie verdi che sfumano il proprio colore verso tonalità sempre più cupe, ma sempre più calde.
Giallo, marrone, rosso, poi verde, poi di nuovo giallo, sempre più scuro, ancora verde e poi oro e di nuovo rosso.
Immaginate piccoli chioschi in legno chiaro dove poter bere Federweisser. Il Federweisser è per i tedeschi, il vino bianco novello, che qui bevono molto prima rispetto che da noi, a partire dall'inizio di Ottobre. Prendete un bicchiere di questo vino opaco e torbido, dal colore giallo pallido, ha un sapore dolce e frizzantino e sembra molto più un succo d'uva che un vino ma sorseggiarlo è un vero piace. Come lo accompagnano qui, nella regione dei vini? Ovviamente con la Zwiebelkuchen.

Questa torta è stata una piacevolissima scoperta, il Federweisser ancora di più. Se mai avete intenzione di venire da queste parti per un weekend e comprate una bottiglia di Federweisser, attenzione a non inclinarla... non viene infatti tappata ma deve essere sempre a contatto con l'aria.
Anche se quindi qui sono un po' in ritardo con i tempi, casomai voi potete provarla con il nostro vino novello :) potrebbe rilevarsi una buona alternativa (o un accompagnamento) alle classiche castagne.

La ricetta è per lo più pescata dal web, non mi ricordo neanche io da quale sito o blog perché davvero ne ho visitati tantissimi per provare a studiarne la preparazione, le dosi e gli ingredienti. Così una volta che pensavo di aver trovato la ricetta perfetta ho chiesto alla signora dell'appartamento di fronte e l'ho ulteriormente modificata nelle dosi.
ZWIEBELKUCHEN

Ingredienti:
- per la pasta:
350 gr. di farina (meglio se farine miste)
200 ml. di latte
40 gr. burro
lievito di birra
zucchero
sale
- per il ripieno
500 gr. di cipolle
130 gr. di speck
3 uova (2 intere, 1 tuorlo)
150 ml. di panna acida (o quark)
250 gr. di gouda
sale
pepe
cumino

Preparazione:
Fate intiepidire il latte, fateci sciogliere poco meno di un cubetto di lievito di birra, il burro, aggiungete un pizzico di zucchero e un cucchiaino di sale. Versate il latte nella farina e impastate fino ad ottenere un composto liscio, fate riposare per circa mezz'ora in una ciotola coperta da un panno.
Tagliate le cipolle a fettine e preparatevi a piangere e a piangere ancora.
Fate rosolare lo speck a listarelle in una noce di burro e aggiungete le cipolle. Salate, pepate abbondantemente e aggiungete un cucchiaino di semi di cumino.
In una scodella sbattete le uova con la panna acida.
Stendete la pasta in una teglia ø 28cm, se necessario a più riprese ma non tirate troppo la pasta. Tenete i bordi alti e fate un primo strato con un po' di gouda grattuggiato, poi aggiungete le cipolle e poi il composto di uova e panna acida. Di nuovo un po' di cipolle e concludete con il formaggio ricoprendo interamente la torta. Pressate leggermente il ripieno e infornate nel forno già caldo a 180° per 30'.

Marco  

   


Con questa ricetta partecipiamo al contest: 
 http://www.mytasteforfood.com/2011/09/contest-di-cucina-internazionale-metti.html

lunedì 24 ottobre 2011

"Lumen accipe et imperti", scones e altre novità

La Domenica è un giorno che proprio non mi piace. Non sai mai cosa fare, sei apatico ma non vuoi annoiarti a casa; vuoi stare a casa ma non sai come far passare il tempo; il giorno prima hai sicuramente fatto qualcosa di più bello, il giorno dopo si ricomincia.
Insomma, si potrebbero fare mille cose ma non se ne fa nessuna.
E' così è stato ieri, mettetici il fatto che sono in un Paese nuovo, in una città nuova e ancora non conosco quasi nessuno.
Quando sono in camera e butto un occhio alla mia libreria, vedo il nulla.
Perché in aereo non puoi portare troppi bagagli, devi stare attento alla grandezza, al peso e io già ho portato fin troppa roba. Ai libri ho dovuto quindi rinunciare.
Tranne uno, ovviamente. Lui, il libro di Jamie Oliver, La mia scuola di cucina. Così quando sono annoiato e non so che fare, lo sfoglio e mi incanto con tutti quegli scatti, col suo faccino che ogni tanto appare super entusiasta di quello che sta facendo.
Il concept del libro ha per sé qualcosa di stupendo: portare la cultura del cibo e la passione per la cucina di bocca in bocca, in un lungo passaparola culinario. Se infatti togli la fodera della copertina, sul retro puoi leggere: "Lumen accipe et imperti", prendi la luce e passala ad altri. E io questa frase l'ho scoperta per caso. Ma trovo sia bellissimo.

Di ricette che ho provato e vorrei provare ce ne sono tante, anche di semplici consigli ed idee per arricchire un piatto.
Giorni fa al supermercato ho deciso di comprare il necessario per fare gli scones, la cui ricetta è nel libro. Con qualche modifica, ovvio :)
Sai, se qualche giorno non sai che fare... e quel giorno è stato ieri, Domenica appunto.

C'è anche da dire che tra neanche mezz'ora andrò per la prima volta all'Università in Germania, e ci vado per davvero: cioè lezioni e seminari, corsi di lingua e così via. E mi sembra come se fossi di nuovo una matricola, spaesato al primo giorno di Università. Quindi ieri ero teso anche per questo, emozionato ma con mille domande. In primis, "capirò qualcosa?"

Gli scones hanno alleviato la tensione, mangiarli appena sfornati ancora di più.
Parto dicendo che non sapevo cosa fossero gli scones, o meglio che sapore avessero di preciso.
Sono dei dolcetti che molto dolci non sono, con la frutta essiccata nell'impasto, abbastanza gonfi ma non troppo soffici. Hanno un gusto e una consistenza abbastanza rustica. Però farciti sono una vera delizia. La ricetta infatti non ha zucchero, ma voi potete aggiungerne uno o due cucchiai se pensate di mangiarli senza farcirli.
SCONES CON ALBICOCCHE

Ingredienti:
450gr di farina
120gr di burro morbido
2 uova
120gr di albicocche disidratate (o qualsiasi frutta preferite)
latte
lievito per dolci
sale
succo di mezza arancia
marmellata
creme fraiche o mascarpone

Preparazione:
Mettete in ammollo le albicocche spezzettate con il succo dell'arancia.
Amalgamate la farina, il burro a pezzetti e una bustina di lievito con le mani. Il composto non deve risultare troppo amalgamato. Versate al centro della farina, le uova sbattute con 5 cucchiai di latte e un pizzico di sale. Scolate le albicocche e aggiungetele al composto. Amalgamate e impastate il tutto fino ad ottenere un impasto liscio e asciutto.
Infarina il tavolo e stendete con un mattarello l'impasto. Lo spessore dev'essere di circa 2 cm. Tagliate dei dischi rotondi e metteteli su una teglia, spennellateli con del latte e infornate, con il forno ben caldo a 200° per circa 12'. Dovranno gonfiarsi e prendere colore.
Una volta tolti dal forno, fate raffreddare un po', tagliateli a metà e farcite con un cucchiaino di creme fraiche e uno di marmellata. Io ho usato quella di Kumquat (o mandarini cinesi come li ho sempre chiamati) della St. Dalfour.



Con questa ricetta partecipiamo a:
 http://oradeltea.blogspot.com/2011/09/lora-del-teail-contest.html

venerdì 21 ottobre 2011

Pastinache e così sia.

Avrò forse già detto che la prima volta che sono entrato, qui in Germania, in un supermercato sono rimasto estasiato da quanto potessero essere forniti e soprattutto di tutte le novità che in Italia non avevo mai trovato.
Tanti prodotti li vedevo e sentivo solamente in TV quando, mooolto spesso, passavo i pomeriggi incantato di fronte a Jamie Oliver che tagliava, impastava, mischiava fino a ungersi le mani e la camicia. La sua foga e la passione viscerale che metteva in tutti quei suoi gesti: sono state la miccia che ha innescato la mia passione per la cucina, la voglia di fare lo stesso.

Uno dei tanti prodotti è sicuramente la pastinache, un nome che mi ha sempre fatto sorridere.
Un tubero che non sapevo neanche che sapore avesse, probabilmente simile alla carota... non era neanche tanto bello a vedersi. Nel primo supermercato tedesco in cui sono entrato, nel banco delle verdure, il primo che appena entri trovi: ho trovato le pastinache!
Non potevo non sperimentare, la curiosità era troppo forte. Questa è la mia prima vera sperimentazione in terra tedescofona e mi sono ispirato ad una ricetta proprio di Jamie.
Qui il freddo inizia a farsi sentire e una zuppa era quello che ci voleva, poi un po' su tutti i blog è tempo di zuppe in questo periodo e io, non volevo essere da meno!

Mentre tutto sobbolliva sul mio fornello elettrico (altra novità), è partita una canzone dalla mia playlist.
Tu e così sia di Franco Simone. Sconosciuta ai più, dimenticata dagli altri forse.
Risale al lontano 1976, è una canzone proprio vecchia. Almeno per me che sono nato ben quattordici anni dopo.
La sento come un suono vecchio, per com'è la musica, la melodia, com'è cantata e soprattutto com'è registrata. Si sente che non c'è tanta tecnologia dietro.
La conosco perché me l'hanno dedicata, poco fa, ma sono quelle sensazioni inaspettate che senti non dimenticherai presto :)
Perché c'è quel testo, che solo in preda ad un raptus romantico puoi tuffartici dentro.
Ah, l'amore!
In questi ultimi giorni ogni tanto la sento perché si sente già un po' di nostalgia, o forse si sente soprattutto ora perché non mi sono ancora abituato. E vi dirò, fa anche un po' male.
Questa vecchia canzone mi fa da analgesico, un po' retrò ma mi ci lascio andare.
Ah, l'amore!
E così mentre il lento bollore della zuppa si faceva sentire e il profumo di zenzero fresco vagava per la cucina è partito il lento e sussurrato coro di questa canzone.
Pastinache... e così sia!


ZUPPA DI PASTINACHE E ZENZERO FRESCO

Ingredienti per 3-4 persone:
400gr di pastinache
1 carota
mezzo porro
1 cipolla
1 spicchio d'aglio
zenzero fresco
olio evo
brodo vegetale (o di pollo)
sale
pepe
prezzemolo

Preparazione:
Tagliate grossolanamente la carota, la cipolla e il porro. Affettate le pastinache dopo averle pelate e finemente tritate l'aglio. Aggiungete il tutto in una pentola con due cucchiai di olio evo caldo. Fate cuocere con il coperchio, a fuoco basso per circa 10'.
Aggiungete poco meno di un litro di brodo caldo, salate leggermente. Aggiungete abbondante pepe macinato fresco.
Sbucciate un pezzo di zenzero fresco della grandezza di un pollice e affettatelo finemente.
Darà un sapore delizioso alla zuppa e un odore fresco a tutta la cucina! Ideale se siete stanchi della puzza di broccolo :D
Portate a ebollizione e fate proseguire a fuoco lento per circa 10'-15', sempre con il coperchio, finché tutte le verdure non saranno morbide.
Fruttate con un minipimer finché non prenderà una consistenza vellutata. Fate andare a fuoco lento ancora qualche minuto. Aggiungete direttamente nella ciotola qualche foglia di prezzemolo o coriandolo fresco.


Dato che molto probabilmente non troverete le pastinache con facilità, dopo averne assaggiato un pezzo in purezza posso dirvi che ha un sapore che è a metà tra una patata e una carota (della quale ha anche la consistenza), perciò potete replicare sostituendo in questa ricetta la carota con una patata grande e le pastinache con 300gr di carote. Fatemi sapere!

Marco

giovedì 20 ottobre 2011

Merenda pluristellata per una domenica d'autunno

Eccomi qui!
Nelle ultime due settimane ho trascurato davvero troppo la nostra "piccola creatura".
Sono stati giorni un po' impegnativi: studio, trasferte, partenza del brotherino, festa del mio Coinqui adorato... ma ora torno più pimpante che mai!
Innanzitutto voglio ringraziare/inaugurare le collaborazioni con Siliko Mart e il Molino Chiavazza. Parto un po' a rilento ma ho già molte ideuzze in mente.
Ci sarà da divertirsi!

Il tepore che ha allietato questo inizio d'autunno, ci sta man mano abbandonando. Via i sandalini e le infradito estivi (è stata dura riadattarsi alle scarpe!), via canotte e magliettine, l'abbronzatura è un lontano ricordo e per strada già riaprono i chioschetti delle caldarroste. Eh sì, convinciamoci... l'estate è andata!
Ogni anno è così, non riesco a farmene una ragione. E quest'anno in particolare, è stato un duro colpo abbandonare El Dorado Beach e tutta l'allegra combriccola, con annesse giornate di totale ozio!
Due domeniche fa, la "nostalgia-nostalgia canaglia" si stava particolarmente impadronendo di me. L'aria si era fatta più frizzantina, la città riprendeva la sua veste autunnale, il fratelluccio era ormai partito per Mainz e le amiche erano lontane... c'era proprio bisogno di un po' di coccole!
Beh, volevo assolutamente testare i nuovi stampini in silicone di Siliko Mart a forma di stelline, provare ad usare Farina&Lievito del Molino Chiavazza e quel profumatissimo zucchero alla vaniglia che avevo trovato in un mercatino equo e solidale.
Apro il frigo: ci sono rimasti un po' di lamponi. Uova burro e latte non possono mai mancare e, se non c'è arrivato il goloso Coinqui, dovrebbe esserci ancora del cioccolato bianco. Sìììì!


Uhmm, ci sarebbero quelle ricettine di muffins del libro della Sandrina... vediamo cosa trovo.
Ecco, questa, con qualche modifica, cade a fagiulo!

STELLETTE AI LAMPONI E CIOCCOLATO BIANCO 

Ingredienti:
150 g di Farina & Lievito "Molino Chiavazza"
100 g di zucchero (75 g di semolato, 25 g di grezzo con vaniglia)
scorza grattugiata di un limone
2 uova
100 g di burro fuso
50 ml di latte
50 g di cioccolato bianco
18-20 lamponi

Preparazione:
Sbattere le uova, unire il latte e il burro fuso (ma non bollente).
A parte, setacciare la Farina&Lievito, aggiungere lo zucchero e la buccia grattugiata del limone. Versare il composto liquido nella terrina "dei secchi" e amalgamare il tutto con una frusta o cucchiaio di legno ma necessariamente a mano. Concludere con il cioccolato bianco sminuzzato a coltello e i lamponi, incorporandoli delicatamente. Porzionare negli stampini a stella "Happy XMAS" di Siliko Mart e mettere in cottura, nel forno caldo, a 180-200° per 15-20 minuti.


Per evitare che vengan fuori dei mattoncini piuttosto che dei soffici muffins, vi consiglio di non mescolare eccessivamente l'impasto. Dovrà risultare piuttosto rustico, quasi grumoso, per assicurare un'ottima ri-uscita dal forno.

Manca solo una bella tazza di Twinings fresh&fruit al ribes nero, ginseng e vaniglia, souvenir di un viaggio londinese e naturalmente condividere la merenda con l'adorato e goloso Coinqui!
Com'è dolce la domenica d'autunno!
Chiara

lunedì 17 ottobre 2011

Pancake e 'keine Sorge'

E' praticamente un secolo che non si hanno più nostre notizie, culinarie e non.
Scrissi l'ultima volta per salutarvi, dall'Italia, e ora ovviamente sono qui, a Mainz da esattamente una settimana.
Sono partito con un po' di paura per questa nuova esperienza: con tanta voglia di andare, di vivere il nuovo ma con tanta incertezza su quello che avrei trovato e quello che avrei (dovuto) lasciare.
Ritrovarsi catapultati (in effetti, visto l'atterraggio, non escludo che ci abbiano lanciati con una catapulta) in questo nuovo mondo non è stato facilissimo, ma l'ambiente che ho trovato è stato fantastico. A partire dalle mie coinquiline.
C'è tutto un paesaggio nuovo, l'autunno qui prende altri colori (e altre temperature!), un nuovo modo di rapportarsi, nuove abitudini e una nuova cordialità. 
Perché qui sento davvero tutto diverso, forse è così che ci si sente in Europa :)
Perché non è vero che i tedeschi non sono cordiali. Anche se, non sorridono è vero. O ridono o sono seri.

La cosa però più shockante è stata, di sicuro, trovarsi attorno solo tedescofoni.
Ok, è normale... ma non ci pensi veramente finché non ti ci ritrovi. Ma piano piano, anche quello, sta passando. Così come la malinconia e il non sentirsi a proprio agio.
"Keine Sorge" quello che mi ripetono continuamente quando mi scuso per il mio tedesco, quando faccio ripetere le cose un paio di volte o quando non riesco proprio a farmi capire. 
"Keine Sorge" perché i tedeschi sembrano non preoccuparsi di niente. Sembra che sappiano già di avere il modo per risolvere tutto. "Keine Sorge", e io cerco di non preoccuparmi.

Ma ritorniamo in tema 'food': i supermercati. Ho sempre adorato i supermercati europei, hanno sempre tantissime cose... quelle che in Italia non si trovano mai o devi fare i salti mortali per averle.
Questa però è la prima volta che 'vivo' all'estero quindi li ho potuti apprezzare meglio e sono rimasto estasiato.
Non so neanche di cosa meravigliarmi prima: se del banco formaggi, dei prodotti da forno o delle squisitezze che hanno nel banco frigo. (Non fate gli schizzinosi per i surgelati :) riuscireste a dire no ai Berliner pronti in 30 secondi nel microonde?)

Questa mattina ho voluto però preparare qualcosa io e non lasciarmi andare né al pane ai cereali e marmellata, né ai Berliner. Anche se non ho ancora preso confidenza del tutto con i nuovi ingredienti che potrei usare, con la voglia di sperimentare praticamente.
Mi sento ancora teorico, devo studiarmi attorno!

Così vai di ricetta già sperimentata e, sicuramente poco tedesca: quale migliore inizio di giornata se non con i pancake?
Io li ho accompagnati con salsa di lamponi e creme fraiche, che qui trovi in ogni supermercato! Finalmente! :D


PANCAKE

Ingredienti:
2 uova
200 gr di farina
olio di semi

200 ml di latte
zucchero
sale
lievito per dolci

Preparazione:
Sbattete le uova, aggiungete la farina lentamente. Aggiungete due cucchiai di olio di semi e il latte intiepidito. Il composto deve risultare non troppo liquido.
Aggiungete quattro cucchiai di zucchero, un pizzico di sale e un cucchiaino di lievito.
Fate riposare in frigorifero per almeno mezz'ora. Io solitamente li preparo la sera per cuocerli la mattina.
Cuocete su una padella antiaderente per crepes ben calda. Ci vuole davvero poco.
Marco

sabato 8 ottobre 2011

Ultimo saluto ad una cittadina sul mare

Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato, quello dei saluti.
Non è tanto casa mia che mi mancherà perché ormai da quando studio a Bologna ci sono abituato e anzi, ho più il magone quando devo tornarci. Quanto più chi proprio quì ho dovuto salutare.
A pensarci ora è dura, sono quì a godermi l'estate e il relax da metà Luglio, ma è tempo di cambiare.§
Anche il vento è cambiato: si è sollevata una bufera, nuvole nere e pioggia a catinelle.
E' sparito il sole, il caldo e il cielo azzurro.
Speriamo tutto bene per il mio volo di domani! :)

Prima che tutto questo sparisse ho voluto onorare il mare e il bel tempo.
La fortuna di abitare in posto di mare è anche quella di avere il pesce appena pescato, ma davvero appena pescato... te lo vendono affianco ai pescherecci.
Questo è un modo per dire 'Benvenuto' all'autunno però contando già i giorni che mancano all'inizio della bella stagione.

Ho mangiato tante volte la pasta con un sughetto fatto all'ultimo momento, direttamente con il pomodoro fresco e le panocchie che la mattina trovavi alle bancarelle dei pescatori.
Questa volta però ho voluto provarli con gli gnocchi di ricotta, delicatissimi e gentilmente rubati dalle Sorelle in pentola. Ricotta e pesce? Ebbene sì, l'abbinamento funziona :)
GNOCCHI DI RICOTTA CON SUGO FRESCO DI PANOCCHIE

Ingredienti per 2-3 persone:
400gr circa di gnocchi di ricotta
200gr di panocchie (o cicale di mare, come le chiamate voi)
3 pomodori grandi e maturi
mezzo peperone verde
salsa di pomodoro
olio evo
aglio
sale
prezzemolo

Preparazione:
Fate dorare l'aglio nell'olio, toglietelo e aggiungete mezzo peperone verde dolce sminuzzato.
Pelate i pomodori, dopo averne inciso la pelle e buttati in acqua bollente.
Tagliateli a pezzettoni e aggiungeteli in padella, mettete a fuoco basso, aggiungete due cucchiai di salsa di pomodoro e salate. Pulite le panocchie, aprite con delle forbici il carapace e aggiungetele al sugo. Fate andare a fuoco lento.
Cuocete gli gnocchi in acqua bollente salata, ci vorranno pochi minuti. (n.b. io non ho aggiunto il parmigiano negli gnocchi ma un cucchiaio di pangrattato)
Scolate gli gnocchi e aggiungeteli direttamente nel sugo, ancora per un minuto. Aggiungete il prezzemolo direttamente nel piatto.


Marco

giovedì 6 ottobre 2011

Semi-carbonara semi-vegetariana

Ieri sono tornato da una due giorni romana, un po' di corsa ma bella carica di emozioni.
Il motivo? Beh, sempre loro, i negramaro. C'è un tour che gira per l'Italia e io, che l'Italia sto per lasciarla devo inseguirli finché posso.
Così Martedì mattina presto (troppo presto) sono partito per l'Urbe, un pranzetto con le mie amiche del liceo che mi hanno ospitato, chiacchiere e merende.
Anche se il fulcro di tutto era il concerto, quelle luci, la musica che tuona talmente tanto forte che ti rimbomba il petto. Tante altre persone che ti sono intorno, facce conosciute e meno.
Rincontrare sorrisi negli stessi posti, come se stessi vivendo un deja-vu.
Incrociare i loro sguardi e ricambiarsi gli stessi gesti, perché ormai mi hanno visto un po' di volte...
Quando esci ti senti un po' un drogato, vorresti rientrare dentro subito e le prime parole che scambi con gli altri sono: "A quale data ci rivediamo?" Io invece li saluto quì, ci vediamo al prossimo tour.
Saranno questi due giorni romani ad avermi ispirato questa ricetta, 'na bella carbonara!
Una passeggiata per le strade di Roma, il Colosseo ai tuo fianco, i tuoi passi affianco ai Fori, sicuramente quel sole che brilla sui palazzi, i monumenti e le chiese un po' deve avermi ispirato.

Non so se forse mi ha ispirato anche per questa "sfida". Perché io la chiamo una sfida.
Forse qualcuno di voi già saprà che McDonald e Gualtiero Marchesi si sono sposati.
Eh sì, Marchesi, il mostro sacro della cucina italiana che va da Mc Donald's, il mostro sacro dei fastfood.
All'inizio sì, sono rimasto shockato... tutto ti aspetteresti tranne che Marchesi si mettesse a fare panini per il McDonald's. Ma si sa, Marchesi è un rivoluzionario.
Il nuovo McItaly ti farà cantare di gusto. Un velo di maionese alla senape, spinaci spadellati, cipolla dolce e carne bovina. Tutto arricchiato da un croccante strato di bacon e racchiuso in caldo pane ai semi di girasole.
Così recita la confezione.
E voi questa sfida: l'accetterete?
In fondo, devo dirlo, è sempre un panino del McDonald's, non c'è Maestro che tenga. Anche se, bisogna ammettere, che è una trovata geniale. Cominciate a crederci. L'alta cucina arriva da McDonald's.

Ma ora ritorniamo alla cucina fatta sui nostri fornelli, quella che prepari tu e sai perfettamente cosa c'è dentro, dove hai comprato quello che pulisci, tagli e cuoci.
La carbonara è un classico romano quindi ho pensato che fosse un buon modo per riportarmi un po' di Roma a casa, anche meglio dei souvenir.

CARBONARA SOFT

Ingredienti:
400gr spaghetti
2 zucchine piccole
1 peperone rosso
1 melanzana bianca
1/2 cipolla
2 fette di prosciutto di Parma
acciuga
olio evo
curry
prezzemolo
2 uova (1 tuorlo e 1 intero)
noce moscata
pecorino

Preparazione:
Fare soffriggere dolcemente la cipolla, fate sciogliere nel soffritto un'acciuga sott'olio.
Nello stesso olio, rendete croccante le fette di prosciutto. Una volta abbrustolito, toglietelo dall'olio per tagliarlo a listarelle.
Aggiungere il peperone tagliato alla julienne, la zucchina a rondelle e il prosciutto.
Fate grigliare la melanzana, a fette. Poi tagliatela a cubetti e aggiungetela al resto.
Insaporite con sale, un mezzo cucchiaino di curry e prezzemolo.
In una ciotola sbattete l'uovo e il tuorlo, rendete il composto spumoso. Vi consiglio di aggiungere un cucchiaio d'acqua per rendere il composto più omogeneo. Insaporite con sale, abbondante noce moscata e pecorino grattuggiato.
Quando la pasta sarà cotta, scolatela al dente con la pinza per spaghetti direttamente in padella. Fate saltare, fate legare con acqua di cottura e aggiungete l'uovo. Spegnete subito dopo, l'uovo si cuocerà con il calore della pasta.

martedì 4 ottobre 2011

Le frittelline del Lunedì

Il lunedì è sempre un po' traumatico, ieri in particolare.
Dopo un soleggiato e rilassante week end, con tanto di "Internazionale" trasferta ferrarese fatta di incontri, reincontri e spritz, è davvero dura riprendere la routine settimanale!
Sveglia presto, ore ed ore in biblioteca fra le "sudate carte" e, quando arrivi finalmente a casa, scopri che il frigorifero è praticamente vuoto. Nooooo!
Qualche uovo, un triste cespo di insalata, della feta (l'amato formaggio che giace nel frigo e ti soccorre nei momenti di bisogno!) e un paio di zucchine. Ma si sa... le zucchine da sole non filano!


Penso ad una frittata ma non mi soddisfa affatto. Ci vuole qualcosa più frizzante!
Mi tornano in mente queste frittelline di zucchine, una ricettina facile, veloce e tanto gustosa.

FRITTELLE DI ZUCCHINE E FETA
Ingredienti:
2-3 zucchine, circa 400g
125g di feta
2 uova
2 cucchiai di farina
una manciata di pan grattato
1 spicchio d'aglio
2 cipollotti
prezzemolo
menta
noce moscata
sale & pepe q. b.

Preparazione:
Grattugiate le zucchine su un canovaccio pulito e lasciatele asciugare per una decina di minuti. In un'ampia terrina unite l'aglio, i cipollotti, le erbe finemente tritati e la feta sbriciolata. Aggiungete le zucchine ben asciutte, il pan grattato, sale, pepe ed un uovo per volta, mescolando. Il composto dev'essere ben compatto, potete aggiungere la farina per renderlo più sodo o l'ulteriore uovo per amalgamarlo maggiormente.
Scaldate un paio di cucchiai di olio d'oliva in una padella e, quando sarà ben caldo, mettete a friggere 4 cucchiaiate di composto ben distanziate tra loro. Fatele dorare per qualche minuto e poi giratele delicatamente. Una volta pronte, fatele asciugare su carta da cucina.
Ripetete il procedimento con il composto rimasto. Solitamente vengon fuori circa 8-10 fritelle.
Sono ottime sia appena fatte, sia servite fredde. Le accompagno con una salsina allo yogurt e menta, fatta al momento o con dello tzatziki e un'insalatina fresca e croccante.


 Mi accomodo sul divano, con le frittelline, la salsina e il mio adorato Coinqui... il lunedì non è poi così male!
Chiara
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