mercoledì 15 luglio 2015

Resoconto in dieci minuti

Io c'ho pensato tante volte a cosa farne di questo blog, pure di chiuderlo, però alla fine si torna sempre qui. Un po' come Vasco: tu pensi che ormai sia morto e invece ogni tanto torna in radio... eh già!
Sarò rapido ve lo prometto: ho tante cose da raccontare e ci metto giusto il tempo di preparare questo velocissimo cous cous estivo. Infatti, questo è il primo post che si legge al contrario.
Prima segnate gli ingredienti, fate la spesa, spegnete i fornelli perché mai sia con questo caldo mettersi a cucinare e leggete quanto sto per raccontarvi mentre affettate e pulite le verdure.

In pratica cosa è successo, a fine Marzo mi sono laureato chiudendo (definitivamente) i battenti con l'università. Pensate che la commissione appena ha saputo che sono quello di Una cucina per Chiama mi ha dato 110 e lode per paura che li sputtanassi sul blog, anche perché si sa che le tesi non le legge nessuno ma il mio blog lo leggono tutti! E poi niente: alla faccia della crisi europea, della disoccupazione giovanile, degli immigrati che ci rubano il lavoro, dei rom e della ruspa, io ho trovato lavoro. Quindi ora sono a Roma da inizio Aprile a lavorare per Smartbox, grazie a Chiara che lavorandoci già da un po' mi ha suggerito di inviare il curriculum per il settore tedesco, quando a tutto pensavo tranne che trasferirmi a Roma. Quindi voi direte che essendo riuniti nella stessa città il blog dovrebbe pullulare di post e ricette e invece passiamo talmente tanto tempo bloccati sugli autobus e sulla metro che non se ne vede l'ombra.
Se ci sarà un cofanetto speciale brandizzato Una cucina per Chiama?
Beh, chi può dirlo, ovviamente non lo escludiamo ma vi lasciamo un po' di suspance...
Cosa ha caratterizzato questi mesi di esperienza romana? Oltre ai disagi ATAC, sicuramente una rigida dieta salutista che mi sarebbe davvero piaciuto condividere con voi. Purtroppo però la vedo parecchio difficile fare il foodblogger chic in una casa che è un po' come quella della canzoncina: molto carina, senza soffitto e senza cucina, non si poteva entrarci dentro perché non c'era il pavimento. Unica differenza è che la mia non è molto carina. Ah! Che gioia le case per i giovani fuorisede.
Strascichi di queste ricette salutiste me le porto ancora dietro e per l'estate ho pensato che era d'obbligo condividere questo cous cous estivo, o tabouleh ad essere precisi, che solo i 40°C di Roma la sera possono farti venire in mente. Si prepara infatti in meno di 10 minuti, proprio se siete lenti, e cosa fondamentale è che non dovete cuocere niente né accendere i fornelli, tantomeno infornare. Anche perché io non ho il forno.

Un tabouleh, un cous cous freddo, estivo, pieno di verdure, fresco e sano e insomma...ancora una volta le nostre ricette tornano a salvarvi la vita! La ricetta è molto semplice così come gli ingredienti che utilizzate, andate a fantasia. In base ai vostri gusti regolatevi per le quantità, scegliete le erbe e le verdure estive che preferite, aggiungete dei semi come ho fatto io, o delle mandorle tostate, potete arricchire con dei bocconcini di tonno, di formaggio fresco o di pollo, provare vari tipi di spezie.
Devo dire che ho scoperto che anche Stefano, un giovanissimo foodblogger, ha fatto una ricetta molto simile, solo che lui ha scelto il bulgur al posto del cous cous.Vi consiglio di andare a vedere il suo blog, Beyond South Tyrol, e le sue videoricette (eh si, quello che ho sempre sognato di fare!) pieni di belle ricette fresche e leggere. Però mi raccomando poi continuate a fare le mie, di ricette!


lunedì 16 marzo 2015

Impasta che ti passa!

Dopo uno periodo stressantissimo di scrittura della tesi immaginavo mi sarei ritrovato in una sorta di apatia infinita non avendo più niente da fare. Invece nonostante abbia consegnato la tesi alla relatrice già una settimana fa, mi ritrovo oggi a dover partire per Roma, tra una settimana mi laureo, quindi dovrò pensare a tutte quelle cose ben più importanti della laurea stessa come vestito, festa, spostamenti, pernottamenti e altre organizzazioni varie. Sto comprando più biglietti del treno io in questo periodo che una qualsiasi agenzia di viaggio. Quindi tutto sommato un periodo troppo apatico non è.
Nonostante tutto non ho più questo impegno che mi tiene incollato al PC tutto il giorno a scrivere e studiare, quindi devo impegnare il tempo in altro. La mia testa che di ansia ci ha sempre sofferto, è lì che sente di dover fare la scelta della vita, decidere il proprio futuro senza neanche poter aspettare il tempo di fare colazione. No scherzo, per me la colazione è sacra e rinunciarci sarebbe come tagliarmi una mano o sequestrarmi l'iPhone.
Sapete cosa faccio allora per non mettermi a pensare a cosa mi aspetta nei prossimi mesi? Impasto.
La cosa non solo mi rilassa e mi distrae, ma ha un doppio vantaggio. Anzi, più importante del primo. Ti prepari già la colazione! E per come sono fatto io, non penso ad altro che alle morbide brioche che mi gusterò domani. Intanto passi il pomeriggio ad impastare, con il profumo di questa pagnottina che lievita, poi crei le piccole brioche e le inforni fino a che non sprigionano tutto quello splendido aroma che ti riempie casa: diciamo però che è un esercizio a lungo termine, i cui benefici durano finché durano le brioche. E così si rinizia, in un circolo virtuoso di scaccia pensieri e soprattutto di scaccia dimagrimento che ci farà arrivare alla prova costume più impreparati che mai.
Fortunatamente questa ricetta però non è abbastanza grassa quindi tutto sommato abbiamo ancora qualche speranza di arrivare in spiaggia senza sembrare Giuliano Ferrara.
Queste brioche agli albumi sono ideali sia per la merenda che per la colazione. Ho trovato la ricetta su un blog molto interessante, mielericotta. Il loro sapore non è troppo intenso quindi potete abbinarli con cioccolata o marmellata o inzuppare nel caffè e latte, anche da sole sanno di buono!


Marco

giovedì 5 marzo 2015

Striscia 'sta notizia!

Stasera il grande appuntamento per tutti noi appassionati di food, foodie, cucina, cibo ma anche solo masculi barbuti come Carlo Cracco: la finale di Masterchef!
Come sempre, il dramma è dietro l'angolo: il Gabibbo stavolta l'ha fatta grossa. No, non si è mangiato nessuno dei tre finalisti ma pare ieri sera a Striscia la notizia abbiano smerdato o, per dirla in modo raffinato, spoilerato il finale e quindi il vincitore.
Ora, oltre ad essere sconvolto che nel 2015 ci sia ancora gente che segue Striscia la notizia, sono anche un po' sconvolto di quello che hanno fatto:
primo, perché ad ogni spoiler muoiono dieci gattini carini
secondo, perché farebbero meglio a pensare alle veline.
Ovviamente noi non riveleremo il nome del vincitore per quelli che si potranno godere in tutto la finale, ma spero che Sky gli scagli contro un branco inferocito di avvocati che Antonio Ricci striscia la carta di credito per pagare tutte le multe!

Terminato il mio calmo e pacato sfogo, prepariamo a goderci la finale di Masterchef come se fosse nulla fosse successo e a tifare il nostro preferito tra Stefano, Nicolò e Amelia. Non ho avuto modo di commentare molto Masterchef in queste settimane ma devo dire che questa è stata una delle migliori edizioni finora e sono assolutamente contento dei tre finalisti, tutti meritevoli e con grandi idee e tanta bravura in cucina.
Sembra quasi che abbiano letto tutte le ricette di Una cucina per Chiama prima di partecipare al programma!
Possiamo mica passare tutta la finale sul divano a mani vuote, senza nulla da sgranocchiare, con tuo marito che tifa per Amelia mentre tu tifi Nicolò e intanto i tuoi amici ti scrivono su WhatsApp "Forza Barbieri" e intanto Stefano suda e... niente!
C'è bisogno dei nostri tartufini al cioccolato. Semplicissimi da fare, veloci e, insomma, tartufi al cioccolato, ho detto tutto: buonissimi e pazzeschi.

Oltre ad avere un nuovo Masterchef Italia abbiamo anche una grandissima novità: un sistema di commenti tutto nuovo, molto più immediato e che aspetta solo che voi scriviate qualcosa e tac...invia! Riempiteci di complimenti ché anche noi vi vogliamo bene :)

Marco


sabato 21 febbraio 2015

Tesi, tesissimi

Per quanto riguarda la letteratura tedesca nel secondo dopoguerra e le sue influenze sulla mutazione che il campo letterario italiano subisce a partire dalla fine degli anni Cinquanta a causa dello scontro tra tendenze post-ermetiche e neorealiste e la crescente espansione delle correnti neoavanguardiste...

Ah no, scusate! Ho sbagliato! Sono completamente preso dalla scrittura della tesi e ormai non riesco più a pensare ad altro. Come immaginerete, la vita di un tesista non è affatto entusiasmante, soprattutto se siete in ritardo con il lavoro e vi insegue a passo deciso l'ansia di non finire in tempo. Più o meno si inizia la giornata con la sveglia che vi sveglia di prepotenza, un caffè veloce e poi vai di giornata davanti al PC, con un tavolo saturo di carte, libri e fotocopie varie e, ancora in pigiama, e il massimo dello sballo è quando Word decide di cambiare formattazione senza dirti niente.

In tutto questo spazio per il blog? Pari a zero, più o meno come la mia voglia di scrivere la tesi.
Riuscire a trovarsi un piccolo spazio per una ricetta è assai dura. Soprattutto perché poi non serve proprio così poco tempo: cucina, prepara il piatto, allestisci il "set" da poveraccio che mi sono costruito, prendi la fotocamera che puntualmente ha la batteria scarica, ricarica la batteria, aspetta, scatta le foto, scarica le foto, modifica le foto, caricale sul blog, scrivi il post, trova l'ispirazione, scrivi una lista di cose per allungare il brodo ed ecco qui un bel post da farvi leggere. 

Però faccio di tutto per tornare sui vostri schermi e non perdermi nel dimenticatoio. Soprattutto quando vi capita un imprevisto improvviso come questo: cena con amici con tutto quel marasma di cui sopra? Mai come questa volta Camoscio d'Oro è stato la mia salvezza. Tra i tanti prodotti che mi sono stati inviati per la collaborazione di cui vi ho parlato, c'era questo fantastico caprino che ho pensato bene di assaggiare così. Prendendo spunto da una ricetta che avevo letto tempo fa chissà dove, qualche verdurine che sempre c'è in frigorifero e dio salvi i rotoli di sfoglia pronta! 

E così mentre la quiche va in forno, gli ospiti suonano alla porta anziché dirgli "ma che ca##o siete venuti a fare..." potrete accogliergli con un bel "Ma che bella sorpresa!", tanto vi siete salvati la cena in venti minuti!

Marco


venerdì 13 febbraio 2015

Il Festival della ricetta italiana

Se l'ultima volta siamo tornati per il santo Natale stavolta torniamo per un'altra importantissima festività: il santo Festival di Sanremo. Come saprete benissimo noi non manchiamo mai all'appuntamento e dovete assolutamente immaginarmi inchiodato sul divano per tutta la settimana a vedere tutta la serata. Quest'anno salto di qualità sulla scala del nazional-popolare con King Carlo Conti che dà vita a un Sanremo, seppur con dei comici patetici, se non altro con un ritmo bello serrato che ci fa gustare tutte le canzoni, anche le più brutte che comunque non possono mancare in un Festival che si rispetti. Il tempo passa tra una gaffe di Arisa e un rutto di Emma, quasi non ci sembra che una puntata duri quindici ore.
Io tifo senza ritegno Chiara, Lorenzo Fragola e Malika Ayane. Voi invece a chi regalereste il cupcake della vittoria?

Anche quest'anno volevamo partecipare al Festival, al Festival della ricetta italiana perché siamo stonati come campane. Certo, direte voi, come Grignani, e non ci spieghiamo perché lui invece partecipi.
Però, quest'anno c'è un però:la finalissima combacerà con la sera di San Valentino! Ora avete due possibilità:
1) siete single? Beh, invitate un po' di amici single, cenetta insieme e guardatevi Sanremo.
2) siete fidanzati? Sanremo resta, l'amore va e viene quindi io accenderei comunque la TV su Rai 1.

In ogni caso dovete preparare questa ricetta anche perché noi, per la cronaca, le ricette per il Sanremo le diamo da almeno due anni. Quindi blogger famosi basta rubarci le idee.
La ricetta quest'anno è un fantastico risotto, chic ma semplicissimo. Come le cose che piacciono a noi! Questa volta dobbiamo però ringraziare Camoscio d'Oro con cui continuiamo la bellissima collaborazione e di cui anzi, sentirete ancora parlare.
Abbiamo abbinato alla bontà di un semplice risotto ai carciofi, il cremoso formaggio caprino Delicapra Camoscio d'Oro e il tocco delicato dei fiori di rosmarino.

Marco           


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