lunedì 26 settembre 2011

La torta del trasloco

Fare un trasloco è una di quelle cose che, probabilmente, non piace a nessuno.
Non tanto per la fatica di fare scatoloni, caricarli, scaricarli di nuovo. Ma per qualcosa che va oltre.
Forse è pensare che la propria vita entri in degli scatoloni e sia tanto docile da farsi imballare dallo scotch.
O forse dover rovistare tra le proprie cose, riprenderle tutte: si rinuncia sempre a qualcosa e lo si butta via, si prende sempre qualcosa che avevi dimenticato in un angolo (casomai non volevi neanche ricordartene).

E così per me sono stati giorni di trasloco. Un trasloco momentaneo dalla mia nuova casa, Bologna.
Un'ultima settimana per l'ultimo esame dell'anno, le ultime pratiche prima di partire e via di pacchi, buste, da lasciare fino al mio ritorno tra sei mesi.
Chissà in quale nuova stanza, chissà in quale zona della città.
Ho dovuto salutare i palazzi di via Santo Stefano che si vedono dalla mia finestra, le vie di Bologna che sanno di antiche botteghe e gastronomie. Gli amici, quelli che ho potuto.
Insomma ho messo in stand-by quella quotidianeità che da due anni a questa parte mi appartiene e mi ha risucchiato, velocemente.

Prima di catalpultarmi in un mondo nuovo - a 1000 km da qui, tre nazioni più su - sono tornato a casa, per uno stacco. In realtà ho solo ripreso le vacanze che ho iniziato a Luglio, anche se ora non è la stessa cosa.

Avevo questo dolce in mente, da qualche tempo (ve ne avevo anche parlato). E così dovevo farlo, dargli una consistenza reale visto che ora ho anche più tempo libero.
Ho deciso, però, di dedicarlo al trasloco, al mio tuffo in una nuova esperienza, a quello che lascio e a quello che non vorrei mai lasciare.

E' un dolce ricco, elaborato (più che altro nella mia mente). Più strati, diversi tra loro, come spesso sono alcuni periodi che viviamo. Insomma un dolce romantico, viscerale.
Ho cercato di lavorare gli ingredienti più semplici, perché volevo arricchirli e renderli accoglienti.
Perché non volevo fargli mancare i sapori, come a me mancano, invece, i miei amici.
Ha dolcezze diverse, si incontrano pesche, vaniglia, latte.  
Non sapori nuovi, ma emozioni nuove! 


CROSTATA CON CREMA AL LATTE E PESCHE GLASSATE

Ingredienti:
- per la base:
1 dose di frolla al cacao (sostituite 50gr di cacao amaro a 50g di farina) 

- per la crema al latte:
600ml di latte intero, fresco 
180gr di zucchero
70gr amido di mais
la buccia di un limone
100ml di panna montata

- per le pesche glassate:
4 pesche piccole
burro
zucchero
mezza stecca di vaniglia
arancia


Preparazione:
Stendere la frolla al cacao in una teglia tonda e far cuocere la base.
Per la crema al latte portate quasi ad ebollizione il latte con la buccia del limone tagliata intera, non lasciate la parte bianca interna della buccia.
In un altro tegame mischiare zucchero e amido, fateli sciogliere versando il latte bollente. Rimettete sul fuoco e fate addensare. Una volta raffreddata la crema, aggiungere la panna montata.
In una padella fate sciogliere una noce di burro, due cucchiai di zucchero e il succo di mezza arancia. Aprite metà stecca di vaniglia e estraetene i semi per aggiungerli alla glassa. Aggiungete le pesche tagliete a spicchi e fate stare sul fuoco un paio di minuti, finché non saranno lucide e ben ricoperte dalla salsa.
Se volete fate sfumare con un liquore dolce.
Per comporre, aspettate che tutto si sia ben raffreddato. 

Marco  

3 commenti:

Facci sapere cosa ne pensi con un commento o lasciando un cucchiaio sotto la ricetta!

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...