mercoledì 28 marzo 2012

Il primo giorno di mare, in anticipo

Questo post non era programmato. Non perché io di solito programmi tutti i post, però questo è nato proprio all'improvviso e mi ritrovo con tanto da dire, così, per caso.

L'ispirazione è arrivata al mare, perché oggi è stato il mio primo giorno di mare. Ok, non esageriamo, però ce ne siamo accorti un po' tutti che la primavera è arrivata e anche qualcosa in più, perché dei giorni fa veramente caldo per essere ancora Marzo.
Sono tornato in Italia come tutti sapete, e ora sono a Francavilla, a casa, per riprendere fiato e prepararmi a riaffrontare la vita, quella che per cinque mesi avevo stravolto, che ritorna ancora con qualche novità.

Ho talmente tante cose che potrei dire che non riesco neanche ad organizzarle in un post.
Ho tirato fuori la mia bici sgangherata per uscire, avevo bisogno di aria, di andare veloce, così come vanno i miei pensieri che si perdono tra la musica del mio iPod.
"In quanti pezzi dobbiamo dividerci prima di arrivare a non riconoscerci più? Lo sai che le cose si possono trasformare anche senza doverle rovinare?" Con queste due domande inizia la mia pedalata, la prima canzone con cui faccio partire la riproduzione casuale, ormai da un po', mi perdo cercando di rispondere a questa domanda.
Non sono stato via tanto, forse mezz'ora, ma mi ha rigenerato. Proprio quando mi fermo, porto a mano la bici fino in spiaggia, tra le canzoni che passano arriva quella, quella che tutte le volte che torno a casa, al mare, sento mia. The Waves di Elisa, una voce che adoro, potente e delicata ma che ti dondola come fanno le onde e i suoi versi ti sbattono senza controllo. Per me, quando rivedo il mare, The Waves ha tutto un altro significato.

Così mi sono goduto questi quattro minuti, seduto sulla sabbia con la bici appoggiata affianco a me. Ho dovuto fare tutti i rituali che il primo giorno di mare, quello vero, prevede. Per questo oggi è stato il mio primo giorno di mare.
 La sensazione di rimettere dopo un lungo inverno i piedi tra la sabbia, già calda per il sole. Andare in acqua, sentire com'è ancora gelida che se solo ti tuffassi verrebbe a mancarti il respiro. Torno a sedermi lì dov'ero. Tra la sabbia è cresciuta un po' di erbetta, non è pulita com'è di solito in estate. Ci sono conchiglie, le piantine che sono nate dai semi di anguria caduti durante l'estate, rametti e sassi. Me ne sto lì, finché la canzone non finisce, poi vado via, ho così fretta di scrivere questo post (non so bene neanche perché) prendo addirittura qualche appunto sul telefonino.
Sapete però cosa c'è di diverso questa volta? Questa volta che sono tornato al mare intendo.
Beh, questa volta penso a loro. Al mio Erasmus, ai miei amici che ho lasciato.


E' passata esattamente una settimana da quella che sarebbe stata la mia ultima serata in compagnia, l'avremmo passata cenando tutti insieme e ovviamente ho cucinato io. Era il mio ultimo regalo prima di andare via.
Il mio regalo era niente rispetto a quello che tutti hanno saputo farmi: stupirmi. Perché non trovavo le parole per ricambiare l'affetto che hanno saputo darmi. Ma ora ho conservato tutto, tutto dentro e non solo.
Tutti gesti, anche i più banali, che per me sono stati del tutto inaspettati. Non so perché davvero non mi aspettassi nulla, forse perché avevo già goduto tutto al massimo, o forse come dico a volte, perché la vedo dal punto di vista che sono io ad affezionarmi agli altri, non gli altri a me.
Ora ad accompagnare i ricordi ho una lettera, forse la cosa più inaspettata, che conservo nel portafoglio pronta a stringermi il cuore ogni volta che la apro. Mi basterà mettere play a quel video per farmi ricordare di tutti i momenti più belli, tutte le cose che abbiamo fatto insieme, tutti gli abbracci che ci siamo dati. Un maglia che è lì, aperta sul letto per poterla vedere sempre e un regalo, una sorpresa incredibile, di cui ancora non mi capacito ma che presto, anche voi, ne verrete a conoscenza.

Ho ritrovato le parole che avevo perso quando avevo bisogno di dirle, ora arrivano in ritardo, in un post lungo, forse non nel posto più adatto. Probabilmente avrei potuto scrivere un post riassuntivo di tutta la mia esperienza, i posti che ho visitato, i luoghi che ho conosciuto, ma credo che questo resoconto, valga molto di più.

Ora che c'entra una ricetta? Una ricetta c'entra sempre, soprattutto quando è fatta con i sapori del mare, da dove questo post è partito.


INSALATA DI CEREALI CON SEPPIE, CARCIOFI E PEPERONE

Ingredienti:
350gr tra riso, orzo e farro
1kg di seppie pulite
300gr di carciofi sott'olio
1 peperone giallo
1 cipolla bianca
prezzemolo
pepe bianco
sale
paprika dolce
olio evo

Preparazione:
Fate cuocere il mix di cereali (o se preferite, solo uno) in acqua bollente salata come indicato sulla confezione.
Fate ammorbidire in olio evo, una cipolla bianca tagliata finemente, dopo un paio di minuti aggiungete un grosso peperone giallo, pulito e tagliato a pezzetti. Fate rosolare a fuoco vivo. Scolate i carciofi dall'olio e tagliateli a listarelle per aggiungerli poi nella padella, insieme alle seppie, anche queste tagliate a pezzi piuttosto piccoli.
Quando tutti gli ingredienti saranno cotti ma conservando le loro consistenze, salate, pepate e aggiungete una punta di paprika dolce. Togliete dal fuoco e aggiungete i cereali per far insaporire il tutto. Aggiungete una abbondante spolverata di prezzemolo fresco sminuzzato. Servite quasi tiepido.



Marco

mercoledì 21 marzo 2012

Aufwiedersehen

Questa volta è davvero l'ultimo post dalla Germania. Almeno per questa esperienza, poi chissà, spero di tornare presto.

Ho già raccontato più volte dell'esperienza stupenda che sotto diversi punti di vista ho vissuto e soprattutto all'inizio parlavo stupito ed euforico di questo paese dal punto di vista culinario.
Ebbene sì, molti pensano che in Germania sia solo Kartoffel e Wurst. Ma non è così. Meglio, è così ma non solo. Sarei uno scemo che non si mangiano patate e wurstel, ma ditemi, dopo un piatto di Bratkartoffeln e un Bratwurst con senape che qui si mangia male.

Qui, sicuramente, ci sono tante tradizioni diverse e un modo di cucinare, utilizzare gli ingredienti totalmente diverso da quello che abbiamo noi. L'utilizzo di condimenti e salse è massiccio, non lo si può negare. Ho anche imparato tanto, ho anche scoperto nuovi gusti e nuovi abbinamenti di sapori. Una cucina che di certo non puoi mangiare in riva al mare in un caldo giorno di metà Luglio ma ogni stagione ha i suoi sapori.
Non ho pubblicato tantissime ricette prettamente di stampo tedesco e mi sono perso tanti "classici" anche se potete farvi un giro qui, seguendo l'etichetta Deutschland.


Sicuramente vi ricorderete di quanto ho apprezzato la varietà di prodotti che i supermercati offrono e aggiungerai anche il prezzo conveniente (certo, se cercate le zucchine sono di sicuro più economiche al mercato da me a Pescara con la bella stagione). Ho trovato davvero tanti prodotti, reperibilissimi, che in Italia mi sarei sognato di trovare con tanta facilità. Non saprei neanche da dove iniziare a farvi degli esempi!

Uno degli ingredienti che ho sempre avuto voglia di usare è il rabarbaro. Ovviamente reduce da un passato/presente allievo di Jamie Oliver. L'ho trovato per la prima volta al mercato in piazza quando Chiara è venuta a trovarmi. Finalmente mi sono deciso ad usarlo.
Ho pensato di sfruttare la novità di questo ingrediente per un contest molto interessante che ho trovato qualche giorno fa. Parlo di "Basta un poco di zucchero e...", il contest sullo zucchero di canna di Federica di Note di cioccolato.
Così ho usato lo zucchero di canna muscovado abbinato alla asprezza e alla freschezza dello zenzero per creare dei muffin estremamente morbidi dentro e al sapore di rabarbaro che ho trovato ottimo nei dolci. Un crumble di zenzero in superficie rende tutto più interessante!


TORTINE AL RABARBARO E ZENZERO

Ingredienti:

250g farina "00"
100gr di farina integrale di farro
225gr di zucchero di canna muscovado
250ml di latte
100gr di burro
300gr di rabarbaro
1 uovo
lievito
sale
zenzero
limone
arancia

per il crumble:
100gr di zucchero di canna
burro
zenzero

Preparazione:
Mescolate in una ciotola le farine, lo zucchero muscovado, un cucchiaino abbondante di lievito e un pizzico di sale. In un'altra ciotola grattugiate le zeste di un'arancia e mezza radice di zenzero, aggiungete un uovo intero, il burro sciolto. A questo composto amalgamate il latte con il succo di mezzo limone. Tagliate finemente il rabarbaro e aggiungetelo al composto liquido. Incorporate poco alla volta le farine, aiutandovi con un cucchiaio di legno.
Disponete una cucchiaiata di composto negli stampini da muffin. Io, ahimè, avevo solo i pirottini e per questo motivo sono venuti "larghi".
Per preparare il crumble, mescolate lo zucchero di canna con una cucchiaiata di burro sciolto e il resto dello zenzero grattugiato (lasciando la parte interna più fibrosa). Spargete il crumble sui muffin e infornate per 25' a 180° in forno preriscaldato. 
Ottimi accompagnati con formaggio fresco dolcificato, panna montata, quark o yogurt greco.



Con questa ricetta partecipo a

 http://notedicioccolato.blogspot.de/2012/03/basta-un-poco-di.html

lunedì 19 marzo 2012

Riciclaggi e sensazioni prima di partire

Piccola premessa: questo post sarà confuso come lo sono le mie sensazioni prima di partire.

Lo so, è quasi un mese che continuo a scrivere "Sto per tornare a casa" / "Manca poco" e poi sarete lì a pensare: "Oh! Ma quand'è che se ne va?!". Ora è ufficiale, manca poco. Tre giorni, giovedì mattina presto prenderò il mio aereo, carico di valigie e tornerò a Bologna.
Come mi sento?
Beh, male. Ovviamente la voglia di tornare non c'è. Anzi no, sarei anche contento di tornare, qualche giorno, una settimana o anche due. Se non fosse che finisce tutto così! Non sono ancora pronto.
Si tirano le somme di un'esperienza breve ma intensa e da due mesi a questa parte soprattutto personale. Ti ritrovi catapultato in un paese non tuo, con persone che non conosci ed allo stesso tempo tutto corre alla svelta, perché hai bisogno di un appiglio e ti leghi agli altri come se non volessi slegarti mai.
E' bellissimo, è strano e sta per finire.
Sì lo so, lo sapevo dall'inizio che sarebbe finito, però io sono uno che le cose le prende così. All'inizio sono lento e sembro diffidente ma col tempo divento viscerale.
La mia prima valigia, che domani verranno a ritirare, è lì, pronta da ieri fuori dalla camera perché io a vederla di continuo non ce la faccio. Preferisco ingombrare il corridoio.

Come ho già detto anche nei post precedenti, nonostante questo alone di tristezza che ogni tanto mi avvolge, soprattutto la sera (avete presente: appena tra le coperte, tutto spento, canzoni tristi nelle orecchie che fa molto film e mi piace tanto), sto vivendo questi giorni davvero intensamente, senza perdermi niente, sempre con qualcosa da fare. Tra un paio d'ore infatti: barbecue all'aperto. 
Certo due giorni fa era molto più caldo, sembrava arrivata la primavera, si stava a maniche corte ma sapete com'è non potevano farmi il favore di avere il sole anche oggi :)

Ho parlato di riciclaggi e sapete perché? Beh, questo penso che sia comune a tutti quando si deve andare via/partire a lungo.
Ho la credenza piena di cose da mangiare che non credo di riuscire a smaltire del tutto, quindi l'unico modo e inventarsi qualche ricetta riciclata o come è più carino chiamarle svuota frigo (o credenza).
Fortuna che avevo ancora il cous cous che data la sua versatilità mi ha dato davvero una mano, perché il mio frigo piangeva davvero miseria.
Il cous cous mi ricorda le cene d'estate in due, mi ricorda l'inventarsi sempre una ricetta nuova per chi ne è golosissimo, mi ricorda il relax dopo le giornate al mare.


COUS COUS ALLA PARMIGIANA

Ingredienti:
120gr di cous cous
1 melanzana
200gr di passata di pomodoro a pezzetti
parmigiano
basilico fresco
aglio
sale
olio evo

Preparazione:
Cuocete il cous cous come indicato sulla confezione, fatelo raffreddare in una ciotola e sgranatelo con una forchetta.
In abbondante olio d'oliva, fate imbiondire uno spicchio d'aglio e aggiungete la melanzana tagliata a cubetti (e non mi fate usare nomi francesi per il tipo di taglio), fate cuocere per qualche minuto finché non sarà tenera, salate e aggiungete la passata di pomodoro. Continuate a far cuocere il sugo, finché non sarà denso e corposo. Aggiungete il basilico fresco, una decina di foglioline. Una volta pronto, disponete il cous cous sul piatto, aggiungete una cucchiaiata abbondante di sugo e una spolverata di parmigiano.

 


Marco

venerdì 16 marzo 2012

Tu vuò fa' l'americano

O anche american chocolate chip cookies.
Sono rientrato ieri sera dal mio viaggio nel viaggio. Come vi avevo accennato sono partito per 5 giorni con i miei amici per quello che per me è l'ultimo viaggio Erasmus, ovviamente non vi dico quanto ci siamo divertiti perché non poteva andare altrimenti.

Questa ricetta nasce proprio da questo viaggio perché mi sono messo a fare i biscotti il giorno prima di partire per avere qualcosa da sgranocchiare durante il viaggio. Diciamocelo, a chi è che non piacciono i cookies? Quella bomba di burro e gocce di cioccolato!

Però a differenza di quello che dice il titolo, non voglio fare l'americano. Non sono un patito degli Stati Uniti e delle loro tradizioni che cercano di far passare per cultura, non mi piace la loro eterna contraddizione. Non sono uno di quelli che vorrebbe passeggiare per le strade di New York ed entrare in un bar per mangiare cupcake. Anzi i cupcake a me, solo vederli, fa venire un po' d'orticaria (ma non è detto che non li farò mai, sia chiaro).
Non ho mai avuto il sogno americano, sono un europeista e forse è perché penso che ho ancora tanto da scoprire di questa cultura millenaria che abbiamo intorno, ancora tanti posti da vedere che sinceramente l'america può aspettare.

Sproloquio a parte, già una volta, quando ero ancora a Bologna, presi dalla noia di una Domenica, io e una mia amica, sempre quella degli esperimenti culinari, abbiamo sperimentato una ricetta di cookies che avevo salvata sul PC da non so quanto tempo e da non so che sito. Risultato: li abbiamo buttati. Un ammasso di burro e zucchero che era immangiabile.
Questi? Tutto il contrario, sono buonissimi, fidatevi!

Ah, siccome oggi è Venerdì e come tutti gli appassionati di twitter sapranno, è giorno di FF ovvero di consigli su chi seguire. Io ho un blog che è nato da poco ma che secondo me è molto valido e a me piace molto per il suo stile davvero differente da tutti gli altri blog che sono abituato a vedere: Tu porta da bere...


CHOCOLATE CHIP COOKIES

Ingredienti:
250gr di farina
180gr di burro
200gr di zucchero di canna
1 uovo intero
1 tuorlo
250gr di gocce di cioccolato
lievito
vaniglina
sale

Preparazione:
Mescolate in una terrina la farina con una puntina di lievito e mezzo cucchiaino di sale.
A parte montate il burro con lo zucchero fino ad ottenere una spuma. Aggiungete le uova e la vaniglina continuando a mescolare. Un po' alla volta aggiungete la farina, ottenendo un impasto compatto. Ora aggiungete le gocce di cioccolato. Io ho preferito sminuzzare il cioccolato con il coltello, senza usare le gocce.
Prendere l'impasto con un cucchiaino, formare una pallina, disporla su una placca da forno e schiacciarla leggermente, ben distanziate dalle altre. Infornate a 170° per 12'-15'.



Marco

mercoledì 7 marzo 2012

L'ora del tè

In perfetto orario per quello che oltre manica chiamano afternoon tea. Cosa c'è di meglio per stare un po' in compagnia quando il pomeriggio non si ha niente da fare?
Meglio ancora se si ha una torta appena sfornata.

Questi giorni va così, sono i miei ultimi giorni qui in Germania e me li passo così, concedendomi piccoli momenti di relax. Il 22 Marzo, è deciso, si torna in Italia. E poi se qualcuno risorgerà dalle tenebre vi spiegherà anche perché proprio quel giorno.

Oggi sono di poche parole, in questi cinque mesi ho fatto tante cose, tante ne vorrei ancora fare e so già che per tante non avrò il tempo di farle. Ma sono contentissimo di come tutto sia andato, di questi ultimi giorni che vivrò pienamente, con tante cose da fare per la partenza e tanti ricordi da non perdere assolutamente.

Non sono in vena di scrivere molto, anche perché ci sentiamo spesso e spero di continuare con regolarità A parte i cinque giorni in cui andrò in vacanza con i miei amici. Proprio ora mi ha scritto un sms Chiara ricordandomi che devo ancora provare le patate viola e il rabarbaro! Devo provvedere!

*dlin dlon* i miei amici sono arrivati.



TORTA ALLO YOGURT E FARRO INTEGRALE CON FRAGOLE

Ingredienti:
4 uova
250gr di farina di farro integrale
200gr di zucchero
200gr di yogurt bianco
50gr di burro morbido
lievito
vaniglia
scorza di limone

per la salsa di fragole:
100 gr di fragole fresche (o surgelate)
60 gr di zucchero di canna
miele
marmellata ai frutti rossi
succo di limone
gelatina in polvere
50gr di panna montata


Preparazione:
Sbattete le uova con lo zucchero. Aggiungete lo yogurt e il burro sciolto. Aromatizzate con un po' di vaniglia e la scorza di mezzo limone. Aggiungete farina e lievito, mescolate fino ad ottenere un impasto omogeneo.
Versate in una tortiera l'impasto e infornate a 180° per 30', in forno preriscaldato.
Mentre cuoce preparate la salsa. Scaldate in un pentolino un cucchiaio di marmellata di frutti rossi o di fragole con un cucchiaio di miele e lo zucchero. Aggiungete le fragole a pezzetti e fate cuocere per circa 5'-10' con il succo di mezzo limone. Frullate con un mini-pimer il composto e aggiungete due cucchiaini colmi di gelatina in polvere. Quando si sarà raffreddato aggiungete 50gr di panna montata. (Io ne ho aggiunta di più, per quella è venuta così chiara). L'aggiunta di panna è opzionale, potete lasciare anche la salsa di fragole in purezza.




Marco


Con questa ricetta partecipiamo a :
PRIMAVERA

lunedì 5 marzo 2012

Un nuovo salto in Germania

Era un po' che non pubblicavo una ricetta tedesca o appartenente a questa tradizione. Forse per tutti noi italiani soprattutto dal centro Italia in giù, ci è anche difficile identificarla: ci limitiamo a Bratwurst e Kartoffeln.
Invece basta starci qualche giorno per capire che è molto di più. Sarà anche che io essendo qui ormai da 5 mesi tante cose mi sembrano normale e non più un'incredibile novità com'era all'inizio.
Questo week-end, come vi avevo accennato, ho avuto visite dall'Italia. Due mie ex compagne di liceo sono venute a trovarmi per una visita molto breve, ma davvero intensa e le ho catapultate nelle tradizioni tedesche.

Così ho il piacere di presentarvi questo dessert/dolce al cucchiaio/merenda tipicamente tedesco. Sicuramente si fa anche in Austria e credo anche in Alto Adige, ma non so. Io l'ho scoperto qui ed è molto comune. E' un dolce semplice da realizzare, direi semplicissimo, ci vuole solo un po' di pazienza.
Sto parlando del Milchreis. Per noi comuni mortali, riso al latte. Ora casomai tutti direte: "aaaah, io chissà che mi pensavo! Me lo faceva anche mia nonna/mia zia/mia mamma!" Eh, vabbè, a me non lo faceva nessuno e non ne ho mai sentito parlare prima di arrivare qui.
E' sicuramente un dolce dell'infanzia, non si trova nei ristoranti e anche se non l'hai assolutamente mai mangiato da piccolo, ti fa sentire un po' bambino.

C'è un piccolo problema, qui esiste un tipo di riso che si chiama proprio Milchreis e ovviamente serve per fare il Milchreis. In Italia non ho mai visto niente del genere, come si fa?
Ho fatto un giro su internet per informarmi sulle qualità di riso. Certamente vi servirà un riso dai chicci piccoli e tondi e ricco di amido. Le caratteristiche pare che corrispondano al riso Originario. E' quello che fa per voi.

Tradizione vuole che lo si mangi spolverato di zucchero alla cannella o di zucchero e cacao. Si trova ovviamente nei supermercati, nel banco frigo già pronto. Ci sono tanti gusti, cannella, cioccolato, vaniglia, mela, classico. A dire il vero, esiste anche in Italia la crema di riso. Di quelli che fanno l'amore con il sapore per intenderci, ma se per gli yogurt, a parer mio, sono delle bombe, per la crema di riso hanno toppato. Quando l'assaggiai non mi convinse affatto, fidatevi fatelo in casa.
Io ho improvvisato anche una salsa alla cannella, perché secondo me è la morte sua con la crema di riso.

MILCHREIS

Ingredienti:
1 l di latte intero
250gr di riso Originale
100gr di zucchero
sale
70ml di panna fresca

per la salsa alla cannella:
40ml d'acqua
70gr di zucchero
maizena
cannella

Preparazione:
Portate ad ebollizione un litro di latte in una grande pentola, con una presa di sale e 100gr di zucchero. Intanto preparate la salsa alla cannella. Create uno sciroppo in un pentolino con zucchero ed acqua. Quando lo zucchero si sarà sciolto, stemperate due cucchiaini di mainzena e un cucchiaio scarso di cannella con pochissima acqua e aggiungetela allo sciroppo. Tenetela sul fuoco basso fino a che non si addensi e si ritiri. Fate raffreddare.
Quando il latte bolle, aggiungete il riso. Il vostro lavoro è praticamente finito. Fate cuocere per 40' a fuoco basso, girando di tanto in tanto. Attenti soprattutto dopo metà cottura perché si attaccherà più facilmente al fondo. Spegnete il fuoco e aggiungete la panna. Si può mangiare sia caldo che facendolo raffreddare in frigo.


Marco

venerdì 2 marzo 2012

Involtini del tempo libero

E' proprio bello avere momenti di relax come questo. Finiti esami e lezioni, ho quasi tre settimane di totale relex. La mattina posso svegliarmi con calma, stare un po' al PC, cucinare, finalmente riordinare la camera, oppure fare una gita fuori porta con gli amici come l'altro ieri.
Altro fatto da non tralasciare è appunto il tempo per la cucina. Posso sbizzarrirmi un po' con la creatività.

In questi giorni le uniche preoccupazioni (più o meno) sono il cercare casa a Bologna, che non è per niente bello! Credetemi! e il pensare a quello che mi aspetta al ritorno a Bologna, sto già cercando di ingranare la marcia tenendomi informato. Mi sto anche attivando per la tesi di laurea, insomma... :)

Qui purtroppo si sente già aria d'addio e si organizzano le ultime settimane per recuperare tutto quello che non si è fatto all'inizio perché non ci si conosceva, perché si era presi dallo studio o da altri impegni.
Abbiamo anche pensato di fare un breve viaggio super low-cost di quattro-cinque giorni, visto che sono uno dei pochi a ripartire ora e non a Luglio. Voi che meta proporreste?

Ieri per pranzo, ho cucinato gli involtini di verza. A me piacciono davvero tanto, ma non li ho mai fatti perché ho sempre pensato ci volesse troppo tempo. In realtà non è così, è un po' impegnativo ma non esageratamente. Certo, ho impastrocchiato la cucina che non potete immaginare, ma quello lo faccio sempre, roba che se le mamme online la vedessero, verrebbero a rincorrermi col mattarello!

Non mi sono regolato benissimo con le dosi, ma vi giuro che il risotto che ho fatto per riempire gli involtini è buonissimo quindi non mi dispiace che ne sia avanzato. Avevo lessato solo otto foglie di verza quindi vi do la ricetta per questo quantitativo, cercando di sistemare le dosi. Per la cremosità degli involtini, io ho usato un formaggio cremoso, il primo che vi verrà in mente sarà Philadelphia, io però ne ho usato uno alle erbette, ha una consistenza diversa quasi più spumosa, ma voi potrete usare quello che volete, anche un brie o gorgonzola, riducendo le dosi.


INVOLTINI DI VERZA CREMOSI

Ingredienti:
1 cavolo verza (dieci foglie)
200 gr di riso per risotti
1 cipolla bianca
100 gr di macinato di maiale
100 gr di formaggio cremoso
80 gr di scamorza affumicata
sale
pepe
noce moscata
brodo vegetale
vino bianco
olio evo

Preparazione:
Lessate otto foglie di verza, le più esterne, lavate e pulite, in acqua bollente per circa 1'-2'. Scolate subito e raffreddatele con acqua fredda.
Preparate il risotto per riempire gli involtini. Fate soffriggere la cipolla, quando sarà dorata aggiungete il macinato. Fate rosolare per qualche minuto e fate sfumare con mezzo bicchiere di vino bianco. Sminuzzate due foglie di verza, le più tenere e aggiungetele al soffritto. A questo punto aggiungete il riso e fatelo cuocere con il brodo, salate, pepate e aggiungete la noce moscata. Quando sarà quasi pronto aggiungete il formaggio cremoso e fatelo sciogliere creando una crema. Il risotto non dovrà risultare troppo secco ma neanche acquoso. A cottura ultimata, spegnete il fuoco e aggiungete la scamorza a cubetti.
In una teglia da forno, disponete i vostri involtini. Prendete le foglie di verza lessate, aggiungete due-tre cucchiai di risotto e chiudete ad involtino. Se necessario "ritagliate" la foglia. Quando tutti avrete riempito la teglia, aggiungete un mestolo di brodo e mettete in forno a 190° per 15'-20'. Evitate il calore dall'alto o potrebbero bruciarsi in superficie.
Lasciate raffreddare e servite.


Marco
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