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lunedì 24 settembre 2012

Vegetariani, che passione!

Benvenuti a tutti nell'esclusiva rubrica di attualità di Una cucina per Chiama.
Come nelle migliori trasmissioni di Mara Venier in cui diamo la parola a tutti, ma proprio a tutti, cercheremo di trattare uno scottantissimo tema: i vegetariani.
Ci arrivano più di centocredici email al giorno di nostri fan che ci chiedono come devono fare quando a casa loro si autoinvita (perché nessuno ha la malsana idea di invitare spontaneamente a cena un vegetariano) il loro amico vegetariano, un po' chic e un po' snob ma soprattutto molto freak.

Mi sono documentato così su internet per entrare davvero a fondo nell'argomento e scoprire davvero cosa si nasconde dietro a questo fenomeno, manco fossimo gli autori di un talkshow di canale5 mi sono rivolto a figure autorevoli e istrioniche del calibro di Alberto Angela, Vittorio Sgarbi e Marina Ripa di Meana. Dalle mie ricerche ho anche scoperto che Gianni Morandi è vegetariano e tutti sanno le leggende sull'alimentazione di Gianni Morandi, quindi sono passato oltre.

Sono andato a finire addirittura nel bel mezzo del dibattito su Facebook tra carnivori e vegetariani ed è stato subito Jurassic Park, ho letto anche che pare che i nostri amici mangiatofu non abbiano senso dell'umorismo e mi chiedo se anche quello sia di origine animale e questo sì, è un test per dimostrarlo o meno.

Mi sono anche rivolto al sindacato delle nonne e ho scoperto che per loro vegetarianesimo vuol dire: sfida! Ovvero cercare in tutti i modi di camuffare la carne ingannando i parenti vegetariani.

Non ero ancora soddisfatto e ho chiesto alle star preferite dai miei amici twitter. La domanda era: cosa ne pensi dei vegetariani?
Lady Gaga ha risposto così.
Britney Spears mi ha detto che preferisce mangiare dolci.
Ho chiesto anche a Victoria "Posh" Beckham perché il fan club delle SpiceGirls legge il nostro blog e ha detto che lei non mangia.

Poi abbiamo anche intervistato dei vegetariani a caso ma siamo stati sfigati perché abbiamo beccato solo quelli che ci hanno detto che non capiamo niente e hanno ragione loro. Tutto sommato linguisticamente parlando è stato utile, ho capito come mai c'è la parola "ariano" in vegetariano.

Il mondo mostra tutte le sue sfaccettature su questo argomento...

Io però siccome non voglio essere tacciato di discriminare i vegetariani, voglio proprio proporvi un piatto vegetariano. Perfetto pure per voi altri dinosauri onnivori e soprattutto per accogliere l'autunno. Naturalmente non è vegano, perché non ancora ho capito cosa siano i vegani e poi non credo neanche esistano, così come gli UFO e il collo di Maurizio Costanzo.
Per concludere volevo dire anche alcune cose: 
- se avete preso sul serio il contenuto di questo post, vi oscuro RealTime
- non ho niente contro i vegetariani, ho tanti amici vegetariani (cit.)


Scherzi a parte, è ovvio che rispetto la scelta dei vegetariani e proprio a dirla tutta anche:fottesega.
Solo due cose: non me li invitate a cena e soprattutto, perché rinunciare al prosciutto crudo quando il mondo d'oggi è già pieno di cose brutte? 


Prima di lasciarmi alla mia fantasmagorica equilibrata e vegetariana ricetta, vi ricordo sono gli ultimi giorni per partecipare al contest Un panino per Chiama e se non partecipate entro nei vostri PC e vi cancello l'archivio delle ricette!



lunedì 12 dicembre 2011

L'influenza della Domenica

Cough! Cough! Cough!
Le prime "parole" che escono appena inizio a scrivere questo post.
Forse non volevo smentire il titolo, sottolineando che son malato davvero.
Questa Domenica l'ho passata influenzato, spero e penso che sia però una di quelle brevi. Deve esserlo per forza.
Prima parte della giornata al letto sotto il piumone, Tachipirina e come ogni Domenica che si rispetti, nel complesso, giornata noiosissima.
Ma io dico, c'è davvero qualcuno a cui piace la Domenica? A me neanche un po'. Sarà che poi Sabato, covavo già qualche sintomo dell'influenza e son stato tutto il giorno in casa, quindi è come aver avuto nel weekend doppia Domenica.

Ogni volta dico che devo tenermi le nuove puntate dei telefilm da vedermi per questo giorno, e invece mi "abbuffo" sempre prima.
Insomma, se per di più non ti piace il calcio come me, non sai davvero cosa fare. Sei spacciato. Ho provato a fare le cose più insolite per ingannare il tempo, tipo quelle cose che rimandi di continuo.
Controllare la casella postale dell'Università, leggere i programmi degli esami, cercare un negozio a Pescara che venda un termometro da cioccolata, scrivere ai prof, fare i piatti...
Alla fine ho deciso di cucinare qualcosa. Ma figuratevi se nel frigo avevo qualcosa di allettante. Il mio ripiano è abbastanza desolato, però casomai se rubavo un uovo alle mie coinquiline.

Così con largo anticipo mi sono preparato la cena approfittando del breve momento in cui la Tachipirina sta facendo effetto. Crocchette, polpette, chiamatele un po' come vi pare. Però almeno ad ora di cena ho potuto mangiarle comodamente sbracato sul letto, coperto dal piumone, come in preda ad un'improvvisa voglia di junk food e se le nuove puntate dei telefilm le avete già viste, beh, potete sempre bissare o farvi fare compagnia da un film. Ma non ditemi che qui sono l'unico a guardare le serie TV! :)


CROCCHETTE CON PISELLI E PROSCIUTTO COTTO


Ingredienti (10/12 crocchette):
250gr di piselli
1 patata media
50gr di prosciutto cotto
2 uova
1 cipolla
1 carota
burro
50gr di parmigiano
pangrattato
farina
sale
pepe
noce moscata
prezzemolo

Preparazione:
Fate appassire la cipolla e la carota tagliata finemente in una noce di burro, a fuoco basso. Aggiungete i piselli, mantenendo il fuoco basso e aggiungendo mezzo bicchiere d'acqua. I piselli dovranno essere molto morbidi. Intanto lessate una patata tagliata a pezzetti. Una volta cotta, schiacciatela con uno schiacciapatate o con la forchetta in una terrina, aggiungete i piselli e continuate a schiacciare con la forchetta o se preferite tutto frullato, con un minipimer. Aggiungete un uovo, il parmigiano e il prosciutto cotto tagliato a pezzetti. Salate, pepate, insaporite con noce moscato e prezzemolo sminuzzato. Se il composto è ancora troppo liquido, aggiungete un cucchiaio di pangrattato. Il composto però deve risultare morbido.
Prendete una pallina di composto con un cucchiaio, infarinatela e formate come una polpetta. Passatela nell'uovo sbattuto con un po' di latte e poi nel pangrattato. Io mischio nel pangrattato sempre un cucchiaio di parmigiano o un pizzico di curry. 

Disponete le crocchette su una teglia e infornate a 180° per 20'.
Quando saranno pronte potete "spruzzare" le crocchette con un filo d'olio e mettere sotto il grill pochi minuti per farle dorare.
Ho accompagnato con una maionese alleggerita con lo yogurt, erbette fresche e una grattugiata di buccia di arancia bio.



Marco    

lunedì 24 ottobre 2011

"Lumen accipe et imperti", scones e altre novità

La Domenica è un giorno che proprio non mi piace. Non sai mai cosa fare, sei apatico ma non vuoi annoiarti a casa; vuoi stare a casa ma non sai come far passare il tempo; il giorno prima hai sicuramente fatto qualcosa di più bello, il giorno dopo si ricomincia.
Insomma, si potrebbero fare mille cose ma non se ne fa nessuna.
E' così è stato ieri, mettetici il fatto che sono in un Paese nuovo, in una città nuova e ancora non conosco quasi nessuno.
Quando sono in camera e butto un occhio alla mia libreria, vedo il nulla.
Perché in aereo non puoi portare troppi bagagli, devi stare attento alla grandezza, al peso e io già ho portato fin troppa roba. Ai libri ho dovuto quindi rinunciare.
Tranne uno, ovviamente. Lui, il libro di Jamie Oliver, La mia scuola di cucina. Così quando sono annoiato e non so che fare, lo sfoglio e mi incanto con tutti quegli scatti, col suo faccino che ogni tanto appare super entusiasta di quello che sta facendo.
Il concept del libro ha per sé qualcosa di stupendo: portare la cultura del cibo e la passione per la cucina di bocca in bocca, in un lungo passaparola culinario. Se infatti togli la fodera della copertina, sul retro puoi leggere: "Lumen accipe et imperti", prendi la luce e passala ad altri. E io questa frase l'ho scoperta per caso. Ma trovo sia bellissimo.

Di ricette che ho provato e vorrei provare ce ne sono tante, anche di semplici consigli ed idee per arricchire un piatto.
Giorni fa al supermercato ho deciso di comprare il necessario per fare gli scones, la cui ricetta è nel libro. Con qualche modifica, ovvio :)
Sai, se qualche giorno non sai che fare... e quel giorno è stato ieri, Domenica appunto.

C'è anche da dire che tra neanche mezz'ora andrò per la prima volta all'Università in Germania, e ci vado per davvero: cioè lezioni e seminari, corsi di lingua e così via. E mi sembra come se fossi di nuovo una matricola, spaesato al primo giorno di Università. Quindi ieri ero teso anche per questo, emozionato ma con mille domande. In primis, "capirò qualcosa?"

Gli scones hanno alleviato la tensione, mangiarli appena sfornati ancora di più.
Parto dicendo che non sapevo cosa fossero gli scones, o meglio che sapore avessero di preciso.
Sono dei dolcetti che molto dolci non sono, con la frutta essiccata nell'impasto, abbastanza gonfi ma non troppo soffici. Hanno un gusto e una consistenza abbastanza rustica. Però farciti sono una vera delizia. La ricetta infatti non ha zucchero, ma voi potete aggiungerne uno o due cucchiai se pensate di mangiarli senza farcirli.
SCONES CON ALBICOCCHE

Ingredienti:
450gr di farina
120gr di burro morbido
2 uova
120gr di albicocche disidratate (o qualsiasi frutta preferite)
latte
lievito per dolci
sale
succo di mezza arancia
marmellata
creme fraiche o mascarpone

Preparazione:
Mettete in ammollo le albicocche spezzettate con il succo dell'arancia.
Amalgamate la farina, il burro a pezzetti e una bustina di lievito con le mani. Il composto non deve risultare troppo amalgamato. Versate al centro della farina, le uova sbattute con 5 cucchiai di latte e un pizzico di sale. Scolate le albicocche e aggiungetele al composto. Amalgamate e impastate il tutto fino ad ottenere un impasto liscio e asciutto.
Infarina il tavolo e stendete con un mattarello l'impasto. Lo spessore dev'essere di circa 2 cm. Tagliate dei dischi rotondi e metteteli su una teglia, spennellateli con del latte e infornate, con il forno ben caldo a 200° per circa 12'. Dovranno gonfiarsi e prendere colore.
Una volta tolti dal forno, fate raffreddare un po', tagliateli a metà e farcite con un cucchiaino di creme fraiche e uno di marmellata. Io ho usato quella di Kumquat (o mandarini cinesi come li ho sempre chiamati) della St. Dalfour.



Con questa ricetta partecipiamo a:
 http://oradeltea.blogspot.com/2011/09/lora-del-teail-contest.html
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